Anno: 2015 Durata: 93 Origine: PALESTINA Colore: B/N
Genere:COMMEDIA, THRILLER
Regia:Muayad Alayan
Specifiche tecniche:DCP
Tratto da:-
Produzione:MUAYAD ALAYAN, RAMI ALAYAN PER PALCINE PRODUCTIONS
Distribuzione:CINECLUB INTERNAZIONALE (2016)
Sami Metwasi | nel ruolo di | Mousa |
Maya Abu Alhayyat | nel ruolo di | Manal |
Ramzi Maqdisi | nel ruolo di | Kamal |
Riyad Sliman | nel ruolo di | Avi |
Kamel Elbasha | nel ruolo di | Leader della milizia |
Hussein Nakhleh | nel ruolo di | Padre di Mousa |
Valantina Abu Oqsa | nel ruolo di | Donna cieca |
Mustafa Abu Hanood | nel ruolo di | Ufficiale |
Nicola Zreineh | nel ruolo di | Ibrahim |
Mohammad Othman | nel ruolo di | Michael |
Il ladro di auto Mousa si mette seriamente nei guai dopo aver rubato la macchina sbagliata. Infatti, nel bagagliaio di quella che pensava fosse una macchina israeliana, e un modo semplice per far soldi nel campo profughi palestinese, scopre un soldato israeliano rapito. Le speranze di Mousa di riuscire a pagare la somma che gli avrebbe garantito la fuga dal paese e dal suo amore naufragato svaniscono e l'uomo si ritrova invece in fuga dalla milizia palestinese e dall'intelligence israeliana.
"Buon debutto in bianco e nero del giovane regista palestinese Muayad Alayan (...). Il film espone una coabitazione senza mai parere vittimistico né folk; senza preconcetti o pregiudizi; senza retorica. con certe freschezze di racconto da nouvelle vague della Striscia di Gaza che potrebbe essere anche un armistizio, una mediazione cinematografica alla questione medio orientale." (Maurizio Porro, "Corriere della Sera", 25 febbraio 2016) "Contrariamente alla florida cinematografia d'Israele, la produzione palestinese è molto scarna; e non si fatica a capire perché. Ben venga allora questa opera prima di Muayad Alayan realizzata con quattro soldi in bianco e nero e che mescola commedia e dramma senza mai cadere nella poetica miserabilista. Mouse cerca di sopravvivere come può, campa un'esistenza precaria quanto quella del suo Paese e si mette nei casini senza manifestare nessuna motivazione politica. Però il film non è affatto apolitico, come dimostrano il contesto e il complessivo pessimismo (temperato di humour nero) in cui bagna." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 25 febbraio 2016) "(...) una commedia in bianco e nero sempre più intelligente col passare dei minuti. Inizialmente Mousa (bravissimo Metwasi) sembra solo un superficiale (esilarante quando ha un attacco isterico di fronte all'attonito israeliano sequestrato) con tanto di figlia e amante trascurate. Poi però scopriremo in lui slanci di umanità e acute recriminazioni sia nei confronti dei suoi che degli israeliani. Niente male affatto questo esordio nel lungo di finzione per il documentarista palestinese Alayan, svezzatosi registicamente a San Francisco." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 25 febbraio 2016) "Il tono grottesco funziona e qualche risata ci scappa." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 25 febbraio 2016)
Incasso in euro