SCHEDA FILM

Amateur

Anno: 1994 Durata: 101 Origine: USA Colore: C

Genere:DRAMMATICO

Regia:-

Specifiche tecniche:NORMALE

Tratto da:-

Produzione:HAL HARTLEY, TED HOPE

Distribuzione:FILMAURO (1994) - BMG VIDEO

TRAMA

Un uomo è sdraiato per strada; una giovane donna bruna lo osserva un attimo e poi fugge, credendolo morto; l'uomo si riprende, ed entra in un bar, ferito, in evidente stato confusionale e con in tasca una moneta olandese. Un'attrice di racconti erotici lo soccorre, lo ospita a casa: è Isabelle, un'ex suora, che ha vissuto quindici anni in un convento. Intanto la giovane donna bruna, che non è altri che la pornostar Sofia Ludens, telefona all'amico Edward confidandogli di aver ucciso il suo compagno Thomas divenuto smemorato gettandolo dalla finestra. Quest'ultimo tentava di ricattare un'organizzazione internazionale di trafficanti d'armi, con sede ad Amsterdam, capitanata da Jack, con due dischetti contenenti informazioni compromettenti, ora custoditi da Sofia. Costei incontrando Edward, che le consiglia di rifugiarsi nello chalet di un suo cliente a Port Chester, gli carpisce il telefono di Jack e tenta a sua volta di ricattarlo, chiedendo un milione di dollari. Intanto Isabelle, dopo aver portato lo smemorato alla polizia, lo ospita, e sarebbe interessata a compiere la sua prima esperienza erotica con lui se vari impegni e contrattempi non rimandassero continuamente questo desiderio. Jack intanto manda Jan e Kurt a recuperare i dischetti, e costoro catturano e torturano Edward. Frattanto arriva Sofia e mentre Jan, trovati i dischetti, scende a chiedere istruzioni via telefono, Kurt si accinge a torturare la donna per sapere dov'è Thomas, che invece appare con Isabelle: minacciandolo con una pistola ed un trapano elettrico, i due lo fanno cadere dalla finestra. Mentre Jan sale, gli altri fuggono con la sua automobile verso lo chalet di Port Chester. Edward, arrestato, scappa uccidendo un poliziotto e disarmando una poliziotta. Jan scopre l'indirizzo dello chalet dalla borsetta lasciata da Sofia, e quando Isabelle esce per telefonare all'editore offrendogli l'intera vicenda, la rapisce, costringendo Sofia a rivelargli che Thomas è vivo allo chalet: ma Edward, sopraggiunge, ed elimina Jan. I tre si rifugiano nel convento di Isabelle, dove le religiose curano Sofia ferita da Thomas, dopo aver chiesto a Sofia e ad Isabelle la verità sul suo conto, esce dal convento ma viene scambiato per Edward ed ucciso dalla polizia.

CRITICA

"Dramma e commedia, thriller e beffa, poesia e paradosso. Con un umorismo nero che sfiora amabilmente il cinismo, colorando tanto più i caratteri quanto più le immagini che li evocano sono invece nitide e quasi secche, tese ad un essenziale vicino spesso a un minimalismo a freddo. L'atmosfera, non di rado, è feroce - nel disegno dei personaggi, nella costruzione tutta aculei delle loro vicende intrecciate - ma i modi tendono alla discrezione e quasi al sommesso, evitando grida, accenti forti, momenti spinti al diapason. Un cinema tutto di testa, personalissimo, intelligente, puntuale. Cui il cinefilo, ma anche gli spettatori provveduti, non potranno non guardare con attenzione. Tra i meriti, gli interpreti: Isabelle è Isabelle Huppert, spesso, in altri film, quasi monocorde, qui tutta luci vivide e furbizie. Thomas, il buono-cattivo, è Martin Donovan, sempre presente in tutti i film di Hartley: uno smemorato che mentre sollecita pietà rischia anche, abilmente, di incutere paura." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 21 settembre 1994) "Giacché l'autore suona tutto il film in jazz freddo, rendendo i suoi personaggi, vaganti in una New York dall'aspetto laidominimalista, come zombi di un cinema del passato che si può risuscitare solo con un humour profondamente cinico. Il terzo lato del triangolo è Elina Lowenshon, bellissima 'deb' col faccino di peccatrice alla Lulu. Tutti si muovono in una coreografia talvolta metafisica, l'altra faccia, più economica (tre milioni di dollari), dell'espressionismo all'americana dei fratelli Coen. E alla fine il film ci piace perché comunica la necessità poetica, addossando la colpa alla nostra fragilità sentimentale." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 16 settembre 1994) "Elegantemente contrappuntato dal discretissimo commento musicale di Jeff Taylor e Ned Rifle, 'Amateur' si svolge nella cornice di Manhattan sul filo di un umorismo sottile da teatro dell'assurdo, lasciando i protagonisti avvolti nel mistero e nell'ambiguità: Isabelle che vorrebbe trovare la grazia nell'amore, la star porno decisa a cambiar vita, il mite Edward che nella tortura si scopre a sorpresa una natura selvaggia e il diabolico Thomas che si risveglia angelicato dal suo balzo nel vuoto. Hartley è un formalista che ha raggiunto un livello raffinato; e i suoi personaggi vivono del nitido rigore di inquadrature che, astraendoli da un contesto reale ne rendono credibile l'artificiosa stravaganza. La Huppert si intona con incantevole ironia alla stilizzata chiave di regia, ma sono molto bravi anche la regina del sesso Elina Lowensohn e l'uomo senza memoria Martin Donovan." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 18 settembre 1994)

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