Anno: 2019 Durata: - Origine: USA Colore: C
Genere:AVVENTURA, FANTASY, LIVE-ACTION
Regia:Guy Ritchie
Specifiche tecniche:DOLBY VISION
Tratto da:-
Produzione:DAN LIN, MARC PLATT PER WALT DISNEY PICTURES, LIN PICTURES, MARC PLATT PRODUCTIONS. COPRODUTTORI: MAX KEENE, MARK MOSTYN
Distribuzione:WALT DISNEY ANIMATION STUDIOS
Will Smith | nel ruolo di | Genio |
Billy Magnussen | nel ruolo di | Principe Anders |
Naomi Scott | nel ruolo di | Principessa Jasmine |
Nasim Pedrad | nel ruolo di | Dalia |
Mena Massoud | nel ruolo di | Aladdin |
Navid Negahban | nel ruolo di | Il Sultano |
Marwan Kenzari | nel ruolo di | Jafar |
Aladdin, un giovane intraprendente, sogna di fuggire alla sua misera esistenza di strada e sposare la bellissima principessa Jasmine, figlia del Sultano di Agrabah. Ma il Gran Visir Jafar incarica Aladdin di recuperare una lampada dalle proprietà soprannaturali, celata nelle pericolose profondità della "Caverna delle Meraviglie". Aladdin riesce a trovare la lampada e, con essa, il genio che la abita, conquistando così la possibilità di esprimere tre desideri...
"Ultimo dei riciclaggi in real life dalla seconda età d'oro dell'animazione Disney, 'Aladdin' è - nelle parole del critico del «New York Times» A.O. Scott- un film «non del tutto terribile ma la cui non ragione di esistere colpisce in modo particolarmente aggressivo». In realtà il film di Guy Ritchie (...) oltre che immotivato, è abbastanza terribile. A partire dall'idea di affidare un racconto da Le mille e una notte a un regista che ha dato il meglio di sé in sboccate commedie proletarie inglesi e ha fatto carriera trasformando Sherlock Holmes in un action movie, l'operazione emana cinismo e un'ispirazione dettata dagli algoritmi. (...) Richie polverizza qualsiasi possibilità di Disney magic in scene d'azione accelerate al massimo, scenografie piene fino a scoppiare e in un uso del colore stranamente in bilico tra il lisergico e lo sbiadito (tra le cose migliori dell''Aladdin' animato c'era proprio la palette cromatica). Al cast quasi interamente bianco del cartoon se ne sostituisce uno giudiziosamente multietnico - Mena Massoud (Aladino) è egiziano, Naomi Scott (la principessa Jasmine) ha una madre ugandese di origini indiane, Marwan Kanzari (il visir Jafar) è tunisino/olandese e l'afroamericano Will Smith eredita il ruolo del genio della lampada che fu di Robin Williams. Funziona molto meno della neo -introdotta varietà nella provenienza degli attori «l'attualizzazione» della principessa. La Jasmine del nuovo 'Aladdin' (Scott ricorda Buffy/Sarah Michelle Gellar, solo più petulante) non vuole solo sposarsi, ma ereditare il trono di suo padre e governare il califfato. Così, alle belle canzoni di Alan Menken dell'originale del 1992, si aggiunge un temibile solo «femminista» dal titolo 'I Can' t Stay Silent', che Jasmine intona con una convinzione da Celine Dion. Nemmeno la congenialità di Will Smith (così diversa dallo spirito maniacale di Robin Williams) ce la fa a dare energia al film. Anche il suo genio è sgonfiato." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 30 maggio 2019)
Incasso in euro