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28 novembre 2015

"TFF33, i premi collaterali"

Tutti i riconoscimenti minori del Festival di Torino, da Scuola Holden a Interfedi

"Sono stati assegnati i premi collaterali del 33° Torino Film Fest. Qui di seguito tutti i riconoscimenti:\n\nPREMIO SCUOLA HOLDEN – Storytelling & Performing Arts\nLa Giuria composta dagli allievi e dalle allieve del secondo anno del College di Cinema assegna il premio\nMiglior sceneggiatura di Torino 33 a:\nSOPLADORA DE HOJAS di Alejandro Iglesias Mendizábal (Messico, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nChiavi sotto foglie secche. Adolescenti che perdono l’infanzia. Desideri malinconici. Belle gambe. Un film irriverente, sincero, delicatamente ironico, profondamente semplice.\nPREMIO ACHILLE VALDATA\nLa Giuria composta da 10 lettori di “Torino Sette” assegna il premio Miglior film di Torino 33 a:\nLA PATOTA di Santiago Mitre (Argentina/Brasile/Francia, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nPer la tecnica narrativa, l’argomento forte e provocatorio trattato e la psicologia dei personaggi.\nPREMIO AVANTI\nLa Giuria del Premio AVANTI (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani) composta da Danilo Monte (regista), Alessandro Uccelli (Cineforum), Andrea Zanoli (Lab 80 Film) propone, per la distribuzione nel circuito culturale curata da Lab 80 film, il seguente film:\nDUSTUR di Marco Santarelli (Italia, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nPer la capacità di raccontare il fondamento umanistico delle costituzioni moderne e le contraddizioni del processo democratico, con una forma cinematografica solida e coerente, che riesce a superare limiti fisici e culturali, come il carcere, le sovrastrutture linguistiche e quelle religiose.\nMenzione speciale a:\nVINCENZO DA CROSIA di Fabio Mollo (Italia, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nPer aver portato alla luce una storia accantonata del nostro passato recente, dagli inattesi risvolti umani, politici e poetici. Trattando con delicatezza un’imponente mole di materiale di repertorio, il film trascina lo spettatore in uno stato di sospensione, a suo modo magica, circa la veridicità dei fatti testimoniati.\nPREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI\nAssegnato dal Centro Studi “Sereno Regis” (Torino), la cui Giuria, composta da Eliana CantoneTeodoro Cavalluzzo, Angela Dogliotti, Pierandrea Moiso, Carlo Griseri, assegna il Premio Gli Occhiali di Gandhi al film:\nDUSTUR di Marco Santarelli (Italia, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nCitando dal film: “Per creare una società buona gli individui devono essere in relazione, consultarsi tra loro e agire in base ai propri accordi. Non si faccia discriminazione in base a posizione sociale, ricchezza, fama, religione. Affinché la società si sviluppi culturalmente, moralmente e sia coesa, è necessario che si proceda in accordo con l’opinione della maggioranza, e che si avvicini alla classe dei più deboli e poveri, dialoghi con loro e prenda in considerazione le loro richieste”.\nMenzione speciale a: LA PATOTA di Santiago Mitre (Argentina/Brasile/Francia, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nPer la rinuncia a una risposta violenta davanti ad una aggressione; benché risarcimento e vendetta vengano offerti da più parti, la protagonista li rifiuta in favore di un percorso personale di comprensione e di ricerca della verità, anche a costo di non essere sostenuta e compresa.\nMenzione speciale aIDEALISTEN di Christina Rosendahl (Danimarca, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nPer l’esempio di giornalismo di pace applicato alla denuncia del rischio nucleare, spesso rimosso. Pur non compiendo atti clamorosi, il protagonista diventa un eroe nella sua normale e ostinata ricerca della verità.\nPREMIO INTERFEDI\nLa Giuria Interfedi, promossa dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della Città di Torino, e composta da Ada Treves (in rappresentanza della Comunità Ebraica), Marco Fraschia (Chiesa Valdese), Beppe Valperga (Comitato Interfedi) attribuisce la terza edizione del “Premio Interfedi – Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità” a:\nCOUP DE CHAUD di Raphaël Jacoulot (Francia, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nCon occhio lucido e distaccato racconta le difficoltà di integrazione e la fragilità dei rapporti interpersonali all’interno di una piccola comunità rurale. La storia di un’estate anormale in cui la natura stessa è protagonista e fa emergere tensioni e conflitti in una vicenda dove menzogna, ipocrisia e pregiudizi convergono nella diffidenza verso un diverso, che non può essere altro che vittima o assassino.\nMenzione speciale a: FLOTEL EUROPA di Vladimir Tomic (Danimarca/Serbia, 2015)\nCon la seguente motivazione:\nFilm importante e meritevole per la sua forza e per come costringe a soffermarsi su cosa sia in realtà, in un contesto ed epoca particolari, la vita di migranti e profughi una volta raggiunto un paese sicuro. L’impossibilità di integrarsi, vivendo su una nave ormeggiata, e la realtà di una vita trascorsa ad attendere qualcosa che potrebbe non arrivare mai sono i temi di un documentario disperato che è anche sguardo sul passato e quasi percorso di iniziazione.\n \n \n"

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