NEWS a cura di Cinematografo.it

27 novembre 2015

"Un posto sicuro in sala"

La vicenda della Eternit nell'opera prima di Francesco Ghiaccio: "Somma di testimonianze in un racconto di finzione"

"“Sono cresciuto a pochi chilometri da Casale Monferrato e sapevo ben poco della vicenda della Eternit. Da quelle parti nessuno ne parlava più. Mi sono avvicinato a quei fatti quando ho scoperto che un piccolo gruppo di cittadini si stava attivando per tenerne vivo il ricordo. Con Marco D’Amore abbiamo allora cominciato una precisa ricerca sulle persone. Era il 2011”.  Così Francesco Ghiaccio introduce la conferenza stampa oggi a Roma di Un posto sicuro, suo film d’esordio dopo il diploma in drammaturgia presso la Scuola Paolo Grassi di Milano.\nAl centro del copione ci sono le tragiche vicende che hanno segnato la vita della Eternit , uno degli stabilimenti di produzione di cemento-amianto più grandi d’Europa al cui interno, alla fine degli anni Settanta, si fece strada la consapevolezza che le esalazioni dell’amianto stesso provocavano terribili e letali tumori. “Per ricreare i giusti presupposti della vicenda – aggiunge Ghiaccio- abbiamo optato per la costruzione di un racconto di finzione inserito in una cornice autentica. Del resto la realtà ha convissuto con noi ogni giorno. La somma delle testimonianze che abbiamo raccolto è diventata il nostro racconto di finzione”. In primo piano sono Eduardo e Luca, padre e figlio. Lontani e in dissidio tra loro, trovano la forza per riavvicinarsi in un momento particolarmente delicato.\nMatteo D’amore è Leo: “Ho scoperto la storia di questa fabbrica con un percorso a ritroso. Ho capito quanto la vicenda pubblica si intrometta nel privato dei rapporti e ne condizioni gli esiti. Il mio personaggio ha la passione per il teatro e sogna di mettere in scena la storia che sta vivendo. La presenza del palcoscenico apre la possibilità di entrare in una dimensione onirica che non è affatto in contrasto con il realismo dei fatti”.  Giorgio Colangeli è Eduardo: “Il film non ha timore di dire che molti operai lavoravano alla Eternit anche con orgoglio, e l’allargamento al teatro offre la possibilità di entrare in questa doppia lettura, una metafora con vista sulla realtà”. Che riguarda anche il personaggio di Raffaella (Matilde Gioli) la ragazza che cerca di ridare speranza a Leo.\nVale la pena ricordare che i proprietari belgi e svizzeri della Eternit sono stati condannati in secondo grado a 18 anni di detenzione, e che nel 2014 la Corte di Cassazione ha confermato le condanne ma le ha derubricate per deccorrenza dei termini. Nell’informare che il film Un posto sicuro uscirà il 3 dicembre in 60 copie, Fabrizio Donvito della Distribuzione Parthenos, annuncia che da lunedì 30 novembre sarà proiettato in anteprima per 3 giorni a Casale Monferrato, per una verifica immediata con gli abitanti della città.\n"

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