NEWS a cura di Cinematografo.it
25 marzo 2015
Scola fa scuola
"Questo Paese va cambiato, raddrizzato, e non lo cambierà di certo Renzi", dice il regista ai giovani del Bif&st
E' il presidente del Bif&st Ettore Scola e a Bari è adorato, come un venerabile nonno. Ma sa ancora tirare fuori zampate non da poco. Lo ha dimostrato nella masterclass che ha accompagnato la visione da parte dei giovani e delle scolaresche di Bari di Una giornata particolare, uno dei suoi film più belli e celebri. Scola ha tenuto una lezione sul suo cinema e sul cinema in generale, oltre ad aver sfogliato quel monumentale album di storia del cinema italiano che è la sua vita e la sua memoria: "Scrivevo le battute nelle sceneggiature dei film con Totò, ho cominciato così a fare cinema. Una volta gli lessi un copione, e il principe De Curtis rise. La sua risata fu il mio primo e unico premio Oscar".Scola viaggia con i ricordi non per esorcizzare la sua età, ma soprattutto per raccontare cosa è stato e cosa ancora può essere il cinema italiano: "La generazione dei registi di oggi – prosegue Scola – non ha modelli. Come possono i giovani d'oggi amare l'Italia? Ai miei tempi il Paese era uscito dalla guerra e dal fascismo, ed era dunque facile trovare dei colpevoli. Oggi, invece, non c'è un solo colpevole, ma le responsabilità sono diffuse e di tutti". Nel cinema di Scola, la politica ha sempre avuto un ruolo importante nel definire l'evoluzione della società italiana e quando la politica muore, rischia di morire anche il cinema: "Noi sapevamo dove guardare, sapevamo che dovevamo partecipare. Tra noi non c'era rivalità, ma avevamo la voglia di fare qualcosa per il Paese a cui volevamo bene. I giovani registi italiani sono all'altezza dei loro predecessori, ma non hanno un orizzonte comune dove spingere il loro sguardo".E prima della standing ovation, più che mai meritata, Scola esorta i giovani, la forza motrice del paese e parte dalla gioventù barese: "Qui c'è un autentico tesoro: la curiosità dei giovani, i quali hanno voglia di vedere i film e voglia di capire qualcosa in più della realtà. È necessario che il pubblico venga fertilizzato dalla lettura e dalla visione dei film. Voi avete una grande responsabilità, e avete anche l'energia per porvi dei problemi. Voi l'avete, io fatico anche a fare quei quattro gradini. Questo Paese – continua Scola – che lo amiate o no, va cambiato, raddrizzato, ha bisogno del vostro aiuto. E non lo cambierà certo Renzi. Cercate di portare la vostra personalità in quello che fate, e metteteci sempre tutto il vostro entusiasmo".In serata Scola ha ritirato il Fipresci Platinum Award, consegnato dalla critica internazionale per i 90 anni del suo operato e si è augurato, assieme a tutti gli spettatori, che il maestro possa ancora regalarci film, o anche solo dei "bigliettini per un amico" come l'ultimo Che strano chiamarsi Federico.
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