NEWS a cura di Cinematografo.it

02 marzo 2015

Cinema e preghiera, si può

Presentato il libro Il fuoco e la brezza del vento di Dario Cornati e Dario Edoardo Viganò

"Cinema e preghiera appare forse come un binomio azzardato, eppure non è così. La preghiera avvicina al mistero. Il cinema, mentre si mostra, si sottrae". Sottolinea così mons. Dario Edoardo Viganò, coautore insieme a don Dario Cornati, de Il fuoco e la brezza del vento. Cinema e preghiera. Il libro, edito da San Paolo, è stato presentato questa mattina, 2 marzo 2015, nella cornice degli affreschi della sala "Il Refettorio di Padre Pozzo" della Chiesa della Santissima Trinità dei Monti a Roma.La tavola rotonda, organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, in collaborazione con Edizioni San Paolo e le Fraternità Monastiche di Gerusalemme, è stata moderata da don Walter Insero, Rettore della Basilica di Santa Maria in Montesanto, il quale ha accompagnato gli interventi insieme alla proposta di diverse sequenze tratte da film e fiction che hanno ben rappresentato il binomio."Il cinema classico è intriso di racconti sulla preghiera – aggiunge mons. Viganò – penso a Robert Bresson, a Andrej Tarkovskij. Preghiera segnata dalle lacrime, preghiera come dono della vita, come godimento, penso per esempio a L'isola, Il grande silenzio, Uomini di Dio".Diverse le opere che citano la fede, che mostrano momenti forti di preghiera, primo fra tutti certamente Don Camillo. "Per me il mio primo riferimento è stato Don Camillo – racconta l'attrice Elena Sofia Ricci, che veste i panni di suor Angela nella fiction Che Dio ci aiuti della Rai-Lux Vide – mi sento molto vicina a questo personaggio, perché lui è semplice, sembra uno di noi. Fui colpita dal Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, il discorso della montagna mi è rimasto impresso nel cuore"."Cinema e preghiera, due parole saldate senza forzatura – spiega S.E. mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana – due realtà che sembrano lontane. Il testo ha il vantaggio di raccontare questo binomio azzardato, in cui la preghiera viene intesa come scommettere su se stessi". Mons. Galantino ha citato in particolare il film Uomini di Dio, ricordando sia la straordinaria testimonianza dei monaci di Tibhirine, il testamento di padre Christian de Chergé, sia le popolazioni del Kurdistan iracheno, perseguitate per la loro fede, che ha incontrato proprio lo scorso ottobre nel suo viaggio a Erbil."Un libro prezioso – sottolinea don Ivan Maffeis, Vice Direttore dell'Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI e Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo – perché ci restituisce uno sguardo non solo per entrare in sala, ma anche per la vita di tutti i giorni. Con la sua libertà d'espressione il cinema è scuola quando prende per mano la realtà e la apre, coinvolgendo lo spettatore, ponendogli questioni essenziali e lasciandogli intravedere la possibile alternativa. Nel tempo in cui pensiamo di aver già visto tutto, significa tornare a guardare con gli occhi della mente e del cuore, all'insegna di una nuova responsabilità".Un racconto sulle rappresentazioni di un momento intimo e importante per i fedeli, quale la preghiera, che mostra il lato più umano della vicinanza con Dio. Per cui, molto spesso col Signore le preghiere diventano dei veri e propri dialoghi. "La Bibbia ci dice che Mosè parlava con Dio faccia a faccia, questa è la preghiera: è come chiacchierare con un amico".In questa direzione si muove il personaggio interpretato da Elena Sofia Ricci, in Che Dio ci aiuti: "Anche suor Angela, come Don Camillo parla col crocifisso, qui si vede molto la parte umana, gioca scherza, ma a volte si arrabbia. Perché poi in fondo il Signore ci perdona delle nostre piccole scorrettezze, anche se nel caso di suor Angela lei agisce sempre a fin di bene". In merito invece alla forte vocazione del suo personaggio l'attrice ammette: "inizialmente facevo fatica, poi ho fatto un incontro folgorante: ho conosciuto una suora, suor Benedetta, che mi ha raccontato il suo incontro con Gesù. In quel momento ho capito come avrei potuto dare voce a quella parte di suor Angela".

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