NEWS a cura di Cinematografo.it

Qui

25 novembre 2014

I NoTav sono Qui

"Non si può ridurre questa lotta a uno scontro tra tifosi", dice Daniele Gaglianone. Al TFF con la resistenza della Val di Susa

"Non è solo NoTav e Val di Susa, ma il paradigma di quel che succede a livello nazionale: la gestione di fenomeni sociali, culturali, politici in termini di ordine pubblico, basti pensare agli operai di Terni. Ma non si può ridurre queste lotte a scontri tra tifosi, a roba da stadi: chi lo fa è incosciente, irresponsabile o in malafede. Si rischia di ridurre la democrazia a una scatola vuota: la democrazia non può essere la volontà della maggioranza". Dimenticate i black bloc, Qui non ci sono, questi NoTav sono "persone comuni della Val di Susa, che lottano ogni giorno per rimanere cittadini, perché il blackout democratico tra Stato e cittadini qui è esploso prima che altrove". In cartellone al festival di Torino, è Qui, diretto da Daniele Gaglianone, che inquadra in soggettiva di dieci valsusini che si oppongono con tenacia al progetto Tav Torino-Lione. Gente come Luca, Paola e Francesco Perino che hanno scoperto dal plastico del progetto della Stazione internazionale che la loro casa verrà spazzata via o, comunque, circondata e affossata; gente come Cinzia, che cerca di convincere poliziotti e carabinieri a interrogarsi su quel che stanno facendo; gente come Gabriella, che ogni giorno prega davanti al cantiere con altri fedeli valligiani; gente come il sindaco, il raccoglitore di castagne e Marisa, la proprietaria di un agriturismo che si è fatta incatenare alla rete del cantiere con le manette prese a un sexy-shop… Prodotto da Axelotil e Fandango in collaborazione con BabyDocFilm e distribuito da Pablo, Qui sarà in sala dal 27 novembre a Roma, il 1° dicembre al Filmmaker Festival (e dal 4 in sala) a Milano, mentre il 28 novembre verrà proiettato ad Avigliana, Val di Susa, alla presenza dei protagonisti del film. Gaglianone traccia subito un parallelo tra le proteste NoTav e l'astensionismo record alle Regionali in Emilia-Romagna: "Non capsico che cosa Renzi abbia da festeggiare, perché la gente non s'è mossa di casa, ha deciso che il poco che gli viene ‘democraticamente' concesso non le sta bene, che non ha bisogno di votare. La democrazia dal basso è quel che unisce NoTav e astensionismo".  "Io sono molto preoccupato, ci troviamo oggi tra Rosa Luxemburg e la birreria di Monaco: non ho soluzioni, ma di certo – prosegue il regista - il nostro ceto dirigente è inadeguato ad affrontare le prove che gli sono richieste. Viceversa, quel che accade in Val di Susa dimostra che la politica esiste, e non sono le chiacchiere dei talk show: questo è un film che si rivolta, perché il senso di cittadinanza oggi è compromesso". Un film, prosegue Gaglianone, "non fazioso, ma che prende posizione ai favore dei NoTav: chi è a favore della Torino-Lione facesse un film, anzi, l'hanno già fatto, ma non è questo il punto, questi NoTav, queste persone possono anche avere torto, ma bisogna rispettarle, ascoltarle, e vorrei che alla fine lo spettatore uscisse dal doc dicendosi ‘potrei essere uno di loro'".

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