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28 luglio 2014

Parola ai Barrymore

La più grande dinastia dello showbiz Usa, il centenario di Charlot e della Technicolor: ecco le Giornate del Cinema Muto, dal 4 all'11 ottobre

Sono i Barrymore, la più grande dinastia dello spettacolo d'America, i protagonisti della principale rassegna della 33.esima edizione delle Giornate del Cinema Muto in programma a Pordenone, al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, dal 4 all'11 ottobre prossimi, con replica dell'evento finale con l'orchestra domenica 12 ottobre. Come e più dei Kennedy nella politica, i Barrymore hanno dominato la scena sin dall'Ottocento, passando dal teatro allo schermo con uguale successo. Sono stati la famiglia reale di Broadway e la famiglia reale di Hollywood fino ai giorni nostri con l'ultima discendente, Drew Barrymore, il cui film più recente, Insieme per forza, è uscito in Italia lo scorso 2 luglio.A Pordenone si potranno ammirare le pellicole del periodo d'oro di Lionel, Ethel e soprattutto di John Barrymore, divo assoluto per la straordinaria presenza scenica e per l'avvenenza (la perfezione del volto gli aveva meritato l'appellativo di Grande Profilo), dalla vita tumultuosa (ebbe quattro matrimoni e un'infinità di flirt) e sregolata (morì sessantenne alcolizzato). E sarà proprio John Barrymore nel ruolo del Cavaliere des Grieux, a fianco della splendida Dolores Costello, all'epoca sua moglie (entrambi sono i nonni di Drew Barrymore), a inaugurare il Festival con il film When a Man Loves (Gli amori di Manon Lescaut), del 1927, di Alan Crosland dalla pièce dell'Abbé Prevost. La serata riproporrà tale e quale la prima di New York del 3 febbraio 1927, con la colonna sonora Vitaphone composta da Henry Kimball Hadley (1871-1937), considerato all'epoca uno dei maggiori compositori classici americani e al centro oggi di una notevole riscoperta. Perfettamente integrata con le immagini e i personaggi, è una delle migliori sincronizzazioni che ci arriva dagli albori del sonoro. Completano il programma alcuni cortometraggi Vitaphone – due con cantanti della statura di Beniamino Gigli, Giuseppe de Luca, Marion Talley e Charles Hackett in alcuni estratti da Rigoletto, il terzo con Van e Schenck, un duo comico canoro che fu molto popolare negli USA. Saranno distribuiti al pubblico, in facsimile, i programmi di sala originali del 1927.John Barrymore è anche Beau Brummel nell'omonimo film del 1924, François Villon in The Beloved Rogue (1927), ancora di Alan Crosland, e il dottor Jekill e Mister Hyde nella versione di John S. Robertson del 1920.I ruoli di Lionel includono l'eroe del dramma sulla guerra civile The Copperhead (1919), in cui appare anche Doris Rankin, allora sua moglie, e Mathias nel famoso dramma ottocentesco The Bells. Di grande interesse promette sin d'ora di essere la proposta dei due rulli sopravvissuti di The Eternal City, girato a Roma nel 1922 da George Fitzmaurice e in cui Lionel Barrymore interpreta il ruolo del capo del partito comunista, rappresentato come un autentico criminale. Il film, che non nasconde una spiccata simpatia per il fascismo, e vede la partecipazione di Benito Mussolini e del re d'Italia Vittorio Emanuele III, era stato considerato perduto.In tutto il mondo si celebra il centenario dalla prima apparizione di Charlot, il personaggio-simbolo creato da Chaplin negli studi Keystone nel gennaio 1914. Le Giornate, il cui direttore artistico David Robinson – lo ricordiamo – è anche il biografo ufficiale di Chaplin, gli rendono omaggio con l'evento speciale di chiusura, City Lights (Luci della città) accompagnato dal vivo con la partitura orchestrale dello stesso Chaplin restaurata da Timothy Brock e diretta da Günter Buchwald.Un altro evento eccezionale legato a Chaplin sarà la performance di Ichiro Kataoka, la star benshi giapponese che torna alle Giornate dopo lo scorso anno. L'arte del benshi – l'attore che accompagnava i film muti in Giappone, commentando lo sviluppo della vicenda e dando voce a tutti i personaggi – è stata tramandata di generazione in generazione, e Ichiro Kataoka è l'erede diretto di cento anni di tradizione. Oltre a un classico giapponese, il film storico Kenka Yasubei (tr. it. Il truculento Yasubei), commenterà e animerà quattro corti di Chaplin – dimostrando la vastità del repertorio, anche internazionale, su cui erano tenuti a lavorare i benshi e allo stesso tempo l'universalità di Charlie Chaplin.Un'ampia rassegna con trenta film completi e alcuni significativi estratti a colori celebrano il centenario della Technicolor. Fra i titoli più noti, che saranno proposti in due prime serate, la brillante commedia avventurosa The Black Pirate (Il pirata nero) in cui Douglas Fairbanks sfoggia alcune delle sue più spericolate prodezze acrobatiche, e il leggendario Ben-Hur del 1925 con Ramon Novarro, prodotto dalla MGM e diretto da Fred Niblo (fra gli assistenti alla regia un giovane William Wyler, che oltre trent'anni dopo avrebbe diretto la versione sonora). Il film fu realizzato in parte a Roma e a Livorno, dove fu girata la battaglia navale.Delle altre sezioni del programma, come sempre vasto e articolato, si segnalano la rassegna "Risate sovietiche" a cura di Peter Bagrov del Gosfilmofond di Mosca, che quest'anno porta a Pordenone le commedie di Yakov Protazanov, e il "Canone rivisitato" con l'annuale selezione di Paolo Cherchi Usai, che include Tempeste sull'Asia di Pudovkin e una presentazione alquanto impegnativa del dittico dei Nibelunghi di Fritz Lang nella versione completa.Ampio spazio sarà dato al cinema delle origini con pellicole di Georges Méliès con colorazione a mano di squisita fattura e l'omaggio ai 50 anni dell'AIRSC che prevede la proiezione di copie uniche dalla collezione Josef Joye. A conferma dell'attenzione che le Giornate dedicano quest'anno all'incontro fra il cinema muto e il sonoro risulterà certamente interessante la proposta della versione del 1930 della Corazzata Potëmkin realizzata in Germania con la colonna sonora registrata su dischi e recentemente restaurata dopo il ritrovamento dei dischi originali.Infine, grazie all'incessante lavoro degli archivi di tutto il mondo, non è mai stata così nutrita la schiera dei nuovi ritrovamenti e restauri, fra cui spicca - dalle collezioni della Waseda University di Tokyo - il mitico adattamento di Conrad Wiene di La potenza delle tenebre di Tolstoj.

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