NEWS a cura di Cinematografo.it

Massimo Troisi

16 novembre 2013

Troisi, chi era costui?

"Io sono figlia del Postino", dice Maria Grazia Cucinotta. Al festival di Roma il doc Massimo. Il mio cinema secondo me

 "Si è più registi prima di andare a dormire, quando si va in bagno, parlando con la propria moglie, piuttosto che sul set", dice Massimo Troisi nel film Massimo. Il mio cinema secondo me, che è stato presentato questa mattina al Festival del Cinema di Roma di fronte a una platea commossa. Scritto da Antonella Coluccia, Pier Francesco Corona e Raffaele Veneruso e prodotto da Verdiana Bixio per Publispei in collaborazione con RaiCinema, il progetto nasce dall'intento di documentare attraverso materiali e testimonianze inedite il mondo che sta dietro ai film che tutti conosciamo come Ricomincio da tre, Scusate il ritardo, Non ci resta che piangere, Le vie del signore sono finite, Pensavo fosse amore invece era un calesse, Il postino. Il documentario, diretto da Raffaele Verzillo, parte da un'intervista rilasciata da Troisi nel 1993 per la tesi di laurea che una studentessa (Antonella Coluccia) scrisse sul suo cinema. "Sono ancora commossa"- dice Verdiana Bixio- "Ogni volta che ascolto le sue parole imparo qualcosa di più sul cinema, su Massimo e sulla vita in generale". E Raffaele Veneruso aggiunge: "Oggi mi sento come quei bambini che aprono i regali il giorno di Natale. Ringrazio in particolare la famiglia Troisi che si è avvicinata a questo film con timidezza e fierezza, due caratteristiche che erano proprie di Massimo nel raccontarsi. Massimo per me è stato un amico e un maestro di vita e di cinema, grazie a lui ho iniziato a vedere le cose da un altro punto di vista, mi ha portato  direttamente all'essenza del cinema, sgretolando tutto quello che si vede di falso al cinema". Nel doc si intrecciano varie voci di chi ha condiviso la sua arte, la sua amicizia e i suoi sentimenti, le testimonianze di altri professionisti e i ricordi di chi ha lavorato con lui: Anna Pavignano (compagna per un periodo e coautrice di tutti i suoi film), Gaetano Daniele (amico e socio della Esterno Mediterraneo), Mario Sesti (che lo ha amato e studiato nell'arco della sua carriera), l'attore Massimo Bonetti,  le attrici Maria Grazia Cucinotta e Francesca Neri, infine Lello Arena che ha condiviso con lui l'intero percorso artistico. Il flusso narrativo del documentario è sostenuto da immagini inedite di repertorio, dalle foto di Mario Tursi e sono accompagnate dalle note di Pino Daniele e dalla preziosa reinterpretazione del brano Qualcosa arriverà, che il musicista napoletano ha voluto scrivere appositamente come omaggio della profonda amicizia con Troisi.  "Massimo è un pezzo della mia vita. Oggi, a distanza di quasi vent'anni, mi sono messa una sua giacca, che forse non è neanche mai andata in lavanderia, così è un po' come toccarlo", dice Anna Pavignano e Maria Grazia Cucinotta conclude: "Non sono figlia di un ferroviere come Massimo, ma di un postino! Il Postino è un film che arriva e commuove. Quando la semplicità arriva nel cuore delle persone ti fa diventare indimenticabile".

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