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02 gennaio 2013

La migliore offerta di Tornatore

"E' stato un lavoro di artigianato cinematografico", ha detto il regista siciliano. Nelle sale, con Geoffrey Rush antiquario e il passaggio al digitale: "Inevitabile, ma scelta bellissima"

(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Una storia con una complessità per certi versi non narrabile, una piccola sfida" per un film "che nasce dalle ceneri di due film diversi che mi piacevano molto ma li ho dovuti riscrivere in un lavoro di artigianato cinematografico, di vera e propria gioia della narrazione". E' da ieri nelle sale La migliore offerta, il nuovo film di Giuseppe Tornatore, nel quale il regista siciliano dirige uno straordinario Geoffrey Rush negli abissi di una passione incontrollabile. Il film narra la storia di Virgil Oldman (Geoffrey Rush), un antiquario colto e solitario tanto maniacale e infallibile nel suo lavoro quanto ritroso e incapace nella relazione con le donne. Nel giorno del suo 63mo compleanno, l'uomo viene incaricato da una giovane sconosciuta di occuparsi della dismissione di alcune opere d'arte di famiglia. La ragazza è però molto misteriosa, ha una grande paura del mondo e Virgil se ne innamora riconoscendo in lei alcune delle sue paure ed ossessioni."La cosa fantastica dell'interpretare Oldman - ha detto Geoffrey Rush - è stata la sfida di dover rendere credibile un personaggio così complesso, solo, ossessivo, così ben definito in tutti i suoi aspetti". Lavorare con Tornatore, per l'attore è stata una bellissima esperienza. "Giuseppe è meraviglioso, forte, viscerale, intuitivo nel suo modo di immaginare la storia. Ho scoperto durante la lavorazione a sua capacità di ricerca di tutti gli elementi, oggetti, movimenti, musica, che dovevano collimare alla perfezione"."Geoffrey è stato il più grande amico del film", gli ha fatto eco Tornatore, sottolineando come la storia sia stata "amata subito da tutti, sono stato fortunatissimo". Il collante a suo avviso è stata proprio la storia, "una storia semplice, anche schematica, ma talvolta il cinema si nutre di piccole storie". Sull'intensità dei dialoghi, il regista ha lavorato molto non solo con Rush ma anche con la protagonista femminile, l'olandese Sylvia Hoeks. "Ci abbiamo lavorato tantissimo - ha spiegato l'attrice - io all'inizio del film sono solo una voce, e solo attraverso quella ho dovuto cercare di far conoscere questa ragazza, di farla amare al pubblico".Per le musiche, ancora una volta, il regista si è avvalso di Ennio Morricone. "Ho identificato i tantissimi quadri del caveau del protagonista, che ritraggono tutti volti femminili, co altrettante voci - ha spiegato il maestro Morricone - che alla fine, seguendo la storia, si tramutano per il protagonista in una specie di incubo".Il film, che è costato 14 milioni di euro ed è stato distribuito da Warner Bros. in circa 360 copie, ha incassato solamente ieri 560.086 euro, ed è stato girato da Tornatore per la prima volta in digitale. "L'abbandono della pellicola è stato doloroso - ha ammesso il regista - ma mi sono reso conto che se non l'avessi fatto ora l'avrei comunque dovuto fare più tardi: la qualità che riuscivamo a raggiungere prima ormai non era più garantita dalle vecchie tecnologie. Sono però contentissimo del risultato, il digitale è stata una scelta bellissima: non mi sono pentito nemmeno per un secondo. Se dovessi rigirarlo domani, lo rifarei così".

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