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05 ottobre 2011
Vivo, muto, x...
Il mèlo di Giovanni Pastrone e Gabriele D'Annunzio, Il Fuoco, torna nuovo fiammante al festival di Lione
Musica per il muto. Dopo il post rock strumentale dei Giardini di Mirò, è il pianista Thibaud Saby a confrontarsi con il restauro de Il Fuoco di Giovanni Pastrone, suonando dal vivo al Lumière 2011 di Thierry Fremaux. Capolavoro del muto italiano "riveduto e corretto" dal Museo del Cinema di Torino, Il Fuoco (1915) è un melodramma intenso e – letteralmente - fiammeggiante, frutto della collaborazione tra Pastrone e Gabriele d'Annunzio, interpretato da due divi del tempo - la romana Pina Menichelli e il siciliano Febo Mari – e suddiviso in tre capitoli: La favilla, La vampa, La cenere. Pastrone, nome d'arte Piero Fosco, lo diresse un anno dopo Cabiria e la breve durata (55') si spiega anche con i tagli imposti dalla censura, particolarmente accanita negli anni della guerra. Facile battuta, pochi minuti ma buoni: perché questo Fuoco brucia ancora. Toccate con mano, anzi, con gli occhi.
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