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Leila Zareh in <i>Bé Omid é Didar</i>

14 maggio 2011

Cannes, Goodbye Iran

Applausi al Certain Regard per il film di Rasoulof, realizzato in semiclandestinità e incentrato su una donna che vuole lasciare Teheran. Aspettando In Film Nist di Panahi

Il Festival di Cannes accoglie con un grande applauso il nuovo film di Mohammad Rasoulof, Bé Omid é Didar (Goodbye), presentato quest'oggi al Certain Regard. Annunciata dall'organizzazione della kermesse pochi giorni prima dell'inaugurazione, insieme a In Film Nist (This is not a Film) di Jafar Panahi (che sarà presentato giovedì 19 maggio nella sezione Seance Speciale), l'opera di Rasoulof - condannato dal regime iraniano insieme a Panahi a sei anni di prigione e all'interdizione a girare film per i prossimi 20 anni - è stata realizzata in condizioni di semiclandestinità e racconta la vicenda di una giovane donna (Leila Zareh), avvocato a cui è stata tolta la licenza per il suo attivismo, incinta da qualche settimana e in cerca di un visto per lasciare Teheran.Macchina fissa e fotografia glaciale, Rasoulof stringe lo sguardo sulla "gabbia" chiamata Iran: attraverso gli andirivieni della sua straordinaria protagonista (che va da un medico all'altro per accertarsi non ci siano problemi con la gravidanza, paga mazzette a ripetizione per accelerare clandestinamente la pratica per il visto, smista o custodisce materiale e informazioni pericolose), gli accenni ad un marito lontano, ex giornalista ora costretto a lavorare nel deserto e, soprattutto, seguendo con mai banale sincerità il crescente senso di maternità della donna, Rasoulof realizza un film insieme rigoroso e toccante, in continuo equilibrio tra l'amore per la propria terra e la spinta inevitabile ad abbandonarla. Rimarrà un miraggio, chiuso sul primo piano di una valigia disfatta."I nostri problemi sono la nostra fortuna e la comprensione di questo paradosso ci invita a non perdere la speranza, a continuare il nostro cammino. Problemi più o meno gravi sono presenti in tutto il mondo, ma il nostro dovere ci esorta a non cedere e a cercare soluzioni", diceva in un messaggio all'organizzazione del Festival Jafar Panahi: né lui, né Rasoulof saranno a Cannes, purtroppo, ma la prossima settimana è prevista una conferenza stampa per entrambi i film. Dovrebbe esserci Mojtaba Mirtahmasb, documentarista che ha realizzato insieme a Panahi In Film Nist.

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