NEWS a cura di Cinematografo.it

Clemente Russo in <i>Tatanka</i>

04 maggio 2011

Clemente è scatenato

"Non dimentico da dove provengo e quali sono i miei reali obiettivi", dice il pugile Russo. Tatanka di nome e di fatto, per l'opera seconda di Gagliardi tratta dal racconto di Saviano

"La cosa più difficile è stata mantenere quell'atteggiamento cupo per tutto il corso del film, perché in realtà sono una persona molto estroversa. Per il resto è stato divertente, in futuro non escludo di riprovare a fare l'attore, ma per il momento non dimentico da dove provengo e soprattutto quali sono i miei reali obiettivi". Così il pugile italiano Clemente Russo, già campione del mondo e vicecampione olimpico, racconta della sua prima prova d'attore per Tatanka, opera seconda di Giuseppe Gagliardi, ispirata al racconto "Tatanka scatenato" di Roberto Saviano (raccolto in "La bellezza e l'inferno", ed. Mondadori), che Bolero porterà nelle sale dal 6 maggio in circa 190 copie, 38 delle quali solo in Campania. Sì, perché Tatanka (termine con cui i Lakhota Sioux indicano il bisonte maschio e soprannome con cui la nativa Marcianise ha battezzato il suo campione) fa di quel territorio (la provincia di Caserta, soprattutto) il protagonista aggiunto dell'intera vicenda: contesto nel quale si formano i giovanissimi Michele e Rosario (Lorenzo Scialla e Vincenzo Pane), ladruncoli senza una prospettiva, con il primo che troverà nella palestra Excelsior Boxe e nel "maestro" Sabatino (Giorgio Colangeli) la possibilità per un'altra via che non sia quella della delinquenza, della camorra. Ma non sarà facile sfuggire alle logiche di un destino segnato. "Il personaggio di Michele - spiega ancora Russo - è la sintesi perfetta di tanti pugili che, proprio come me, rappresentano in qualche modo il riscatto di Marcianise. Ci torno 2-3 volte l'anno, ormai, perché mi alleno tra Assisi e Milano, ma ogni volta che vado in palestra e chiedo ai ragazzini che sono lì qual è la ragione per cui lo fanno, sentirmi rispondere 'Perché voglio diventare come te' è motivo di grande orgoglio e spero che questo film possa in qualche modo amplificare la cosa".In controtendenza rispetto ai soliti film sulla boxe, con grandi attori che interpretano leggende più o meno grandi della noble art, in Tatanka - sottolinea Stefano Sardo (sceneggiatore del film insieme a Maurizio Braucci, Giuseppe Gagliardi, Massimo Gaudioso e Salvatore Sansone) - "un vero campione di pugilato interpreta un personaggio che per tutto il corso del film si sente dire di non saper boxare". Ma che, a quanto sembra, non ha avuto alcun problema ad ambientarsi come attore: "Clemente mi ha insegnato tutto sulla boxe, mentre io ho dovuto far davvero poco per trasmettere a lui qualche dritta sulla recitazione", dice Giorgio Colangeli, figura chiave per la crescita non solo sportiva di Michele, ispirata al vero allenatore di Russo, Mimmo Brillantino, ma caratterizzato da alcune ambiguità necessarie ai fini del racconto: "Ci interessava costruire un personaggio che nel corso della storia fosse coinvolto anche con la camorra - spiega il regista Giuseppe Gagliardi - ma la realtà della palestra di Marcianise è proprio come quella raccontata da Saviano, pulita. I clan sono lontani da lì non soltanto perché non c'è guadagno ma perché è un ambiente regolato da fatica e disciplina". E a proposito di Roberto Saviano, "assente alla conferenza stampa per motivi di sicurezza", Gagliardi assicura che lo scrittore ha visto il film, apprezzandolo: "Ha detto di essersi riconosciuto molto e che non è stata tradita l'idea che muoveva il suo racconto".Chi invece non si può dire si sia riconosciuta nell'opera di Gagliardi è la Polizia di Stato, che ha sospeso per sei mesi Clemente Russo dal servizio: "Prima di iniziare le riprese, quando venni contattato dalla Margherita Film (che produce il film insieme a Minerva Film e in collaborazione con Rai Cinema, ndr), presentai la sceneggiatura in Polizia per ottenere le varie autorizzazioni - ricorda il pugile -. A distanza di tempo, ci hanno fatto sapere che volevano venissero tagliate alcune scene (verosimilmente la sequenza dell'interrogatorio in cui alcuni poliziotti causano la morte di un giovane delinquente, in seguito alla 'tecnica di waterboarding', ndr), cosa che avrebbe comportato una rivoluzione per l'intera storia, e quindi ho iniziato la lavorazione chiedendo un'aspettativa non pagata. In seguito a questo ho rischiato la 'deplorazione' in base all'art. 7, che poi grazie ai meriti sportivi si è 'ridotta' a sei mesi di sospensione non pagata". Meriti sportivi che Russo tenterà di confermare da qui a breve, magari strappando con più di un anno d'anticipo la conferma per la partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012: "L'obiettivo è vincere la finale WSB (circuito semiprofessionistico), e anche per questo mi scuso con la produzione e la distribuzione del film se non riesco a promuovere il film quanto vorrei, ma la mia più grande preoccupazione ora è allenarmi. Ho la borsa che mi aspetta fuori di qui, saluto voi e corro in palestra", il commiato di Russo. Che il 28 maggio dovrà vedersela con Magomedrasul Medzhidov, pugile dell'Azerbaijan, a Guiyang, in Cina.

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