NEWS a cura di Cinematografo.it

Il regista John Landis

23 febbraio 2011

Una poltrona per Landis

Il regista stamattina era a Roma per presentare il suo nuovo Ladri di cadaveri. Ha parlato soprattutto di cinema mercenario, di Berlusconi e di Oscar...

Dopo aver definito gli Studios "dei morti" (complimenti reciproci del resto), John Landis ha dato il benservito anche alla computer graphic ribattezzata senza mezzi termini "a shit". "La gente è stufa di effetti speciali - ha aggiunto -. Il cinema, nonostante abbia cambiato i suoi strumenti, utilizza sempre lo stesso linguaggio: inquadrature e posizionamento della macchina da presa". Parla ex cathedra Landis, come conviene a un maestro del cinema - chi non fosse d'accordo ripassi brevemente la filmografia: Animal House, The Blues Brothers, Un lupo mannaro americano a Londra e Una poltrona per due, tra gli altri - e come richiede una platea composta soprattutto da studenti del DAMS (Roma Tre) e liceali (del Tasso), più qualche sparuto rappresentante della stampa opportunamente sparito tra le poltrone dell'Embassy, dove il regista americano ha presentato stamattina Ladri di cadavere - Burke&Hare, ovvero il suo ritorno al lungometraggio undici anni dopo Delitto imperfetto.Che poi del film - una commedia nerissima, divertente, tratta da una storia vera ("ad eccezione di quello che abbiamo inventato", come puntualizza una didascalia all'inizio del film) già tramandata ai posteri da Stevenson nel raccontino Trafugatore di salme - si sia parlato poco è scontato. Landis aveva già dato: al Festival di Roma, dove Burke&Hare era stato inserito nel cartellone di Extra, e ieri a Milano nella conferenza stampa a uso e consumo dei colleghi del nord. Oggi più che altro il 60nne regista "si è dato", abbandonandosi a considerazioni semiserie sullo stato dell'arte cinematografica, il tempo (di vita, non meteorologico), la politica e gli Oscar. Alcune sono delle chicche, come quella relativa alla crescita della commedia italiana: "Tutte stronzate. Il pubblico non va a vedere i film in base alla nazionalità, ma solo quelli che lo divertono. Vi racconto un aneddoto: 17 anni fa ero a Roma per presentare Beverly Hills Cop III e ricordo che un giornalista italiano mi attaccò accusando gli americani di imperialismo culturale in campo cinematografico. Ebbene proprio allora il campione d'incassi da voi era Il mostro di Benigni. E allora?". Bisogna smetterla anche di considerare quello dei registi una nobile professione: "I film vengono fatti perché i produttori ci guadagnino soldi, non c'è altro. Io ho diretto dei film per motivi personali, politici, finanziari. Ma alla fine se non incassavano non avrei diretto un bel niente". A Hollywoood funziona così: "Puoi anche inventarti qualcosa di nuovo, ma il paradosso è che se ha successo diventa subito mainstream. Non si scappa". Ma, ricorda, John Huston diceva: "Registi, prostitute ed edifici diventano rispettabili col passare dell'età. Sono completamente d'accordo. Prendete me: i miei film che prima erano considerati beceri ora sono improvvisamente diventati dei classici. Il tempo è il miglior test per il cinema".Landis si sbottona anche sugli Oscar: "Il mio favorito è Fincher. Ma probabilmente vincerà il più rassicurante: Il discorso del re". Spazio infine alla politica: "A parlare dell'Italia mi trovo a disagio essendo americano. Diciamo solo che Berlsuconi è buffo e che anche noi abbiamo avuto il nostro buffone, George W. Bush. Un film sul vostro premier? Ammesso che ci sia qualcuno che metta i soldi per farlo, dovrebbe essere divertente. I dittatori temono più di tutto di venire coperti di ridicolo. Quando Hitler vide il grande dittatore sbottò con i suoi dicendo che voleva morto Chaplin. E Charlie alla fine gli ha fatto una pernacchia".Ladri di cadaveri - Burke&Hare uscirà venerdì distribuito dalla Archibald in 60 copie. Protagonisti sono due irlandesi (Simon Pegg e Andy Serkis) che vivono di espedienti nella Edimburgo dell'Ottocento, famosa per la facoltà di medicina. Proprio la crescente attenzione verso l'anatomia del corpo umano suggerirà alla strana coppia (Landis li descrive come "moderni Stanlio e Ollio") una nuova impresa commerciale: ladri di cadaveri da rivendere al miglior dottore offerente. Le cose si complicheranno però quando i decessi naturali iniziano a scarseggiare e i due dovranno forzare la mano della natura...nel cast anche Tom Wilkinson e Isla Fisher, più un cameo di Christopher Lee. Producono i leggendari Ealing Studios britannici, che vantano una grande esperienza in dark comedy, avendo realizzato in passato cult come la signora omicidi e Sangue blu, ovvero film profondamente cupi ma girati con brio e leggerezza. Una tradizione che non poteva trovare miglior seguace di Landis.

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