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14 febbraio 2011

Life in a Day

Prodotto da Ridley Scott, assemblato da Kevin Macdonald: 80.000 corti da 197 paesi raccolti su YouTube. Il mondo regista per un giorno, a Berlino

Prima di diventare un film, Life in a Day è stato un gigantesco progetto globale sulla cui riuscita lo stesso Ridley Scott, che l'ha prodotto, ha avuto non pochi dubbi. Il regista Kevin Macdonald (L'ultimo re di Scozia) ammette: "senza YouTube non ce l'avrei mai fatta a realizzarlo". L'idea alla base è semplice: documentare un giorno di vita ‘globale' con circa 80.000 cortometraggi e filmati arrivati da 197 Paesi e raccolti su YouTube. Giorno prescelto: il 24 luglio 2010. A drammatiche istantantanee arrivate da una metropoli africana seguono momenti di silenzio senza tempo fermati in riva a un fiume all'altro lato del globo, o mini clip commerciali col pregio dell'autenticità. Chiunque poteva partecipare.Né il regista, né Ridley Scott hanno dato indicazioni di contenuto, solo segnalato tre angolazioni narrative condivise per dare un rilievo comune all'enorme massa di video. Tutti i partecipanti raccontano di ciò che temono, amano e trovano divertente. Inoltre, per avvicinare il pubblico al cuore del progetto, alla carica di 80.000 registi per un giorno è stato chiesto di mostrare il contenuto delle loro tasche e raccontare cosa significhino per loro quegli oggetti. "È difficile spiegare le emozioni che ci hanno travolto quando ci siamo resi di conto di quello che stava nascendo sotto i nostri occhi", racconta il regista. "Per filtrare 95 minuti da quell'oceano di materiale ho lavorato giorno e notte per settimane con un team di incredibili ricercatori che parlano tutte le lingue parlate nei filmati". C'è chi ha scritto di 'impressionismo digitale', chi di 'monumento alla nuova era della global community'. A sorprendere è la qualità drammaturgica complessiva di questo affascinante, primo diario globale scritto nella lingua del cinema che in Life in a Day diventa lingua del mondo.

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