NEWS a cura di Cinematografo.it

07 febbraio 2011

A Rotterdam piace corto

Il festival olandese dà il meglio negli shorts: dall'italiano Il giardino della speranza all'inglese Slow Action

La forza del festival di Rotterdam da qualche anno a questa parte sta nei cortometraggi. Forse è la forma corta ad adattarsi a quella filosofia di ricerca che il festival sembra aver sposato, o forse nella misura breve l'inventiva ha la meglio sul risultato e i difetti che un lungometraggio si porta dietro per sequenze qui durano lo spazio di un'inquadratura: sta di fatto che nelle sue sezioni (concorso internazionale e spectrum) i corti selezionati hanno riservato più di una sorpresa.Per esempio, l'italiano Il giardino della speranza, nato dalla stretta collaborazione tra regista (Antonello Faretta) e protagonista (Marco Lopomo). Il film è pensato come un diario intimo del protagonista, affetto dalla sclerosi a placche: nella sua semplicità, colpisce per la forza emotiva che riesce a comunicare. Molto asciutto e potente è Maya, cortometraggio cubano che racconta la preparazione ad un combattimento vissuta da un cane e dal suo padrone. In 13 minuti di rara intensità Pedro Pio Martin Perez riesce a sviluppare l'intimità di un rapporto senza scadere nella violenza insita nel soggetto. Di tutt'altra ispirazione è l'ultimo lavoro dell'artista inglese Ben Rivers, Slow Action. Il film è composto da quattro capitoli dedicati ad altrettanti luoghi: Lanzorote (perla desertica delle Canarie), l'isola giapponese Gunkajima, sede di una base militare oggi dismessa, l'isolotto polinesiano Tuvalu sommerso dalle immondizie e Somerset, isola inventata dalla fantasia del regista. Rivers intende proporre una riflessione sul concetto di utopia: cogliendo nell'intervento dell'uomo (piccoli edifici design a Lanzarote o mastodontiche costruzioni nel caso dell'isola giapponese) l'elemento che rende lo spazio naturale irreale, fa assomigliare il suo documentario alla più fantascientifica delle fiction. Come a ricordarci ancora una volta che la realtà riesce sempre ad oltrepassare l'immaginazione.

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