NEWS a cura di Cinematografo.it

Il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini

01 febbraio 2011

Lazio: legge quadro

"Cinema e audiovisivo strategici più che per qualsiasi altra regione", dice il presidente Polverini. Tozzi: "Produzione ed esercizio strettamente connessi"

"Il comparto del cinema e dell'audiovisivo è un settore strategico per il Lazio più che per qualsiasi altra Regione del nostro Paese". Così il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, in apertura del workshop sulla legge quadro regionale per il cinema e l'audiovisivo, tenutosi oggi presso la Casa del Cinema di Roma. Un percorso legislativo iniziato con l'istituzione di un fondo unico all'interno della nuova e più ampia cornice dell'Ente regionale unico, nato "per poter utilizzare adeguati strumenti atti a sostenere gli operatori del settore accorpando svariate strutture e tagliando 45 poltrone. Un fondo sostenuto anche da risorse provenienti da più fonti, come l'Unione Europea, attraverso incentivi mirati". Inoltre, nelle intenzioni della Presidente, dovrebbe vedere la luce un osservatorio regionale "che possa servire da stimolo per il consulto e l'ascolto tra i diversi soggetti interessati". Una razionalizzazione delle risorse che possa consentire anche "il mantenimento e la valorizzazione dei festival e delle altre iniziative culturali e industriali, così come gli strumenti legislativi allo studio per la promozione dello spettacolo dal vivo. E' arrivato il momento di accorpare le varie voci della politica culturale per attrarre soprattutto quegli operatori che sapranno portare un ritorno economico nel Lazio".Maggiormente nello specifico è entrato l'assessore alla Cultura, all'Arte e allo Sport della Regione Lazio Fabiana Santini, per la quale "il nostro territorio può essere considerato un vero e proprio distretto dell'audiovisivo, con la più importante tradizione storica e industriale del Paese. Oggi la delocalizzazione rischia di portarci verso un declino costante del settore, anche se le risorse non sono mancate, attestate su circa 25 milioni di euro l'anno". Risorse che però, secondo l'assessore, sono state utilizzate fino ad ora senza una precisa strategia, una "dispersione prodotta dall'utilizzo di tanti soldi senza una cabina di regia. Bisogna pensare invece ad un rimborso percentuale per chi investe nella Regione, come avviene nel mondo anglosassone o in Germania, per ridurre il gap tra il Lazio ed altre realtà concorrenziali e porre un argine alla delocalizzazione". Altra importante notizia, lo stanziamento iniziale di 15 milioni di euro monitorabile già da ora, anche se la legge andrà a regime, sempre secondo l'assessore, nel prossimo anno.Per il Presidente dei Produttori Anica Riccardo Tozzi, "se le altre Regioni hanno l'esigenza di attrarre, il Lazio ha quella di trattenere, anche se fino ad ora ha sofferto per la frammentazione e la proliferazione dei referenti. La crescita economica è l'aspetto fondamentale che trascina tutti gli altri, dunque è giusto l'accento sullo sviluppo industriale propedeutico a quello culturale e civile". Fondamentale, per Tozzi, la focalizzazione sulla produzione e sull'esercizio, "strettamente connessi".Il Presidente dell'Associazione Produttori Televisivi Apt Fabiano Fabiani ha ricordato che il settore della produzione televisiva non dispone di denaro pubblico e "gli investimenti sono scesi da 506 a 390 milioni di euro, anche perché la fiction ha meno possibilità di vita rispetto al cinema, il quale dispone di varie piattaforme oltre alle sale. Questa riduzione degli investimenti ha scatenato il processo di delocalizzazione, in una Regione dove risiede la maggior parte delle società".

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