NEWS a cura di Cinematografo.it

Colin Firth ne <i>Il discorso del re</i>

25 gennaio 2011

Il "curioso caso" del re

Il film con Colin Firth ha fatto il pieno di nomination come Avatar nella passata edizione e Benjamin Button due anni fa. Sappiamo tutti come andò a finire...

12 candidature. Una in meno del Curioso caso di Benjamin Button due anni fa, tre in più del favoritissimo Avatar nella passata edizione. Tutti ricordiamo come andò a finire. Sia il film di Fincher che quello di Cameron furono i grandi gabbati della notte degli Oscar (vinsero entrambi tre statuette "minori"), alla faccia del pieno di nomination. Pronti a ricrederci, ma la sensazione è che Il discorso del re sia destinato a fare la stessa fine. Non è male il film di Tom Hopper, tutt'altro: ha un'ottima sceneggiatura, dialoghi taglienti, un grande cast di contorno (giuste le candidature di Geoffrey Rush ed Helena Bonham Carter) e un inarrivabile protagonista, Colin Firth, la cui interpretazione del balbuziente Re Giorgio lascia letteralmente senza parole. Non a caso delle 12 nomination, la sua è la più forte: non fosse altro per il Golden Globe già vinto dall'attore inglese e per il risarcimento che l'Academy gli deve dopo averlo beffato l'anno scorso con A Single Man.Detto questo, i paletti al Discorso del re non li mettiamo al film, la cui colpa è semmai quella di aver incrociato sulla sua strada The Social Network di Fincher. Al netto di un numero di candidature più basso (otto), per noi resta lui il vero predestinato agli Oscar. Ai Globes Fincher ha già sbaragliato tutti (miglior film drammatico, miglior regia, miglior sceneggiatura - firmata da Aaron Sorkin - e miglior colonna sonora - di Atticus Ross e Trent Reznor), senza contare la lunga lista di premi e premietti che il film su Facebook si è già aggiudicato cammin facendo (citiamo i 4 National Board Review e i 3 Satellite Awards, sempre nelle categorie più importanti). Ma è il conto aperto di Fincher con l'Academy - che risale, come detto, al trattamento ricevuto da Benjamin Button - l'elemento chiave perché la bilancia penda tutta dalla parte di The Social Network.Azzardiamo? Fincher porterà a casa non meno di 5 statuette (film e regia inclusi ovviamente). In un'edizione molto competitiva come questa - c'è molta incertezza ad esempio per i premi alle attrici e per i riconoscimenti tecnici - sarebbe già un trionfo.

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