NEWS a cura di Cinematografo.it

Michael Pitt in <i>Boardwalk Empire</i>

14 gennaio 2011

Quel bravo ragazzo

"Cattivo sì, ma umano", dice del suo gangster Michael Pitt: che parla del lavoro con Scorsese in Boardwalk Empire, la serie che racconta Al Capone e il proibizionismo, da stasera su Sky

Debutta stasera su Sky - canale Fox Crime - Boardwalk Empire, la serie ambientata ad Atlantic City durante gli anni del proibizionismo ideata e prodotta da Martin Scorsese. E con essa torna alla ribalta il biondo e ambiguo Michael Pitt nei panni di Jimmy Darmody, ex combattente che a tutti i costi cerca di farsi strada nel mondo del crimine. Un attore anomalo che ha sempre amato rischiare, sin da quando decise di voltare le spalle al successo ottenuto interpretando nella serie di culto Dawson's Creek Henry Parker, personaggio di secondo piano ma sufficiente a far innamorare orde di giovanissime fan. Non che la scelta non abbia pagato, giacché con caparbietà si è costruito una carriera di interprete sensibile e fuori dagli schemi, amato da registi colti e raffinati quali Bernardo Bertolucci, Gus Van Sant, Larry Clark, Michael Haneke.Boardwalk Empire è un ritorno sul luogo del delitto...Dopo tanti anni ho pensato che lavorare di nuovo in un progetto televisivo, oltre tutto ideato e prodotto da Scorsese, fosse una buona opportunità per riavvicinarmi a un mezzo che mi ha dato tanto ma anche tolto molto. Durante la messa in onda di Dawson's Creek non ero libero di uscire, ovunque andassi c'erano sempre ragazzine pronte ad assalirmi. Non è questa la mia idea di successo. Ho rinunciato a cifre favolose, a contratti su cui altri si sarebbero buttati senza il benché minimo dubbio. Non io, ho sempre pensato che il mestiere dell'attore significasse altro.E' per questo che ha scelto di puntare sul cinema d'autore?Ho rischiato e sono stato molto fortunato. Una cosa è sognare di lavorare con registi che ammiri un'altra riuscirci. La mia concezione del cinema è legata a qualcosa di antico, di sacro, di inimitabile. Non mi interessano i prodotti che hanno il sapore della professionalità senza guizzi. Sono un tipo da vinile, per intenderci. La musica scaricata da internet non mi interessa perché ne segna la morte, così come il cinema fruito attraverso lo schermo del pc. Ho nutrito a lungo gli stessi dubbi sulla televisione.E invece è arrivato Scorsese...All'inizio non ero nemmeno sicuro di voler fare il provino perché non mi era chiaro quale sarebbe stato il suo reale coinvolgimento nel progetto. Poi ho capito che ci teneva molto e ho cominciato anch'io a pensarci seriamente solo che a sperare nella parte eravamo in quattrocento, non credevo ce l'avrei fatta. Quando Scorsese mi ha visto, ha cominciato a commentare le mie prove nei film che ho girato. Scorsese che sa tutto di me? Incredibile! una cosa davvero strana ed emozionante, mi sono detto. Ma anche a quel punto ho continuato a pensare che non mi avrebbe preso perché non sono un attore televisivo, non ne ho l'indole né la fisicità, è stato coraggioso a scegliermi. Non saprò mai come ringraziarlo.Eppure proprio per carattere e sensibilità sembra un attore destinato a incontrare Scorsese sul suo cammino, cioè un regista che ama interpreti estremamente duttili, dotati di personalità decise e forte fisicità. Come avete lavorato insieme?Scorsese mi ha regalato un personaggio complesso, per interpretare il quale ho tirato fuori sfumature che con sapevo di possedere. Un cattivo con risvolti umani è la gioia di ogni attore. Il rischio era eccedere, esattamente ciò che dovevo evitare. E' chiaro che sullo schermo questo tipo di personaggi sono affascinanti, specialmente poi se raccontati da Scorsese. Il difficile è lasciar trasparire che prima di tutto sono dei veri psicopatici. Un lavoro sottile, iniziato con Scorsese e proseguito anche con i registi che hanno firmato gli altri undici episodi della prima stagione.Un'esperienza positiva, dunque.Certamente, sono felice di essere tra i protagonisti della serie. Boardwalk Empire è un progetto grandioso dal respiro cinematografico. Al solito è una questione di sguardo e di prospettiva, questa serie racconta la nascita del crimine organizzato come farebbe un film. La condizione per cui mi sono gettato con slancio in questa avventura.

Trova Cinema

Box office
dal 21 al 24 maggio

Incasso in euro

  1. 1. Gli anni più belli  1.196.456
    Gli anni più belli

    Quattro ragazzi, cresciuti nel centro di Roma ma con estrazioni sociali diverse, vedranno le loro vite evolvere in maniere e direzioni anche sorprendenti, tra delusioni e riscatti....

  2. 2. Bad Boys for Life  882.185
  3. 3. Il richiamo della foresta  680.273
  4. 4. Parasite  605.719
  5. 5. Sonic. Il film  499.216
  6. 6. Odio l'estate  264.761
  7. 7. Cattive acque  263.009
  8. 8. La mia banda suona il pop  240.521
  9. 9. Dolittle  123.234
  10. 10. Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn)  121.947

Tutta la classifica