NEWS a cura di Cinematografo.it

Charlie Chaplin

14 gennaio 2011

Chapeau!

Alla Triennale di Milano prima tappa della mostra "Il cinema con il cappello. Borsalino e le altre storie". Dal 18 gennaio al 20 marzo

E' un binomio lungo e duraturo quello tra cinema e cappello, che trova in alcune icone ormai intramontabili la caratterizzazione di personaggi e simboli chiave dell'intero immaginario cinematografico: da Charlie Chaplin a Stanlio e Ollio, dai Blues Brothers ad Indiana Jones, sarebbe impossibile immaginarli privi dei loro inconfondibili copricapi. E la mostra "Il cinema con il cappello. Borsalino e le altre storie", ideata da Elisa Fulco, curatrice della Fondazione Borsalino, e curata dal critico cinematografico Gianni Canova, dal 18 gennaio al 20 marzo in prima tappa alla Triennale di Milano, invita nuovamente lo sguardo all'esplorazione di questo mito: un viaggio attraverso i linguaggi della contemporaneità, uno sguardo emozionale, ironico, nostalgico, poetico e trasgressivo, capace di creare ponte tra arte cinematografica e storia del costume.All'arte cinematografica è affidato il compito di raccontare le suggestioni e di trovare le connessioni in una molteplicità di mondi diversi che hanno scandito l'immaginario collettivo nel secolo breve e nel nuovo millennio. La mostra narra non solo la storia del classico cappello maschile in feltro, che ancora oggi porta il nome del fondatore Giuseppe Borsalino, ma propone tutte le evoluzioni e deviazioni di cui il copricapo è stato ed è protagonista, nella vita come nel cinema. Il viaggio termina laddove questa mostra ha inizio, con un'emblematica carrellata dei Borsalino più famosi nella storia del cinema: se da sempre il cinema è indissolubilmente legato alla capacità narrativa del cappello, l'azienda Borsalino ha con il cinema un legame antico e speciale. Scelta da Jacques Deray per rappresentare il gusto degli anni Trenta, il nome dell'azienda diviene il titolo di due celebri film cult con Jean Paul Belmondo e Alain Delon, Borsalino (1970) e Borsalino & co (1974).La mostra è anche l'occasione per scoprire inediti documenti che testimoniano la liaison tra cinema e Borsalino: dai disegni di Jacques Fonteray, costumista parigino delle due pellicole citate, ai lavori realizzati per la mostra da Gianluigi Toccafondo, alla presentazione in prima nazionale dell'inedita versione integrale restaurata di un documentario di cinema industriale della ditta Borsalino del 1912, realizzato dal regista Luca Comerio: un esempio unico nel suo genere in cui la fabbricazione del cappello viene introdotta da una vera e propria fiction.Ad accompagnare la mostra, anche un catalogo a colori di grande formato (25 x 31 cm), edito da Corraini, in lingua italiana e inglese, che ospita i contributi di Francesco Alò, Stefano Bartezzaghi, Mario Boselli, Gianni Canova, Emanuele Enria, Paolo Fabbri, Giusy Ferré, Elisa Fulco, Roberto Gallo, Giorgio Gosetti, Franca Sozzani, Dario Edoardo Viganò, Sergio Toffetti. Progetto grafico di Mari Conidi.

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