NEWS a cura di Cinematografo.it

<i>Autobiografia lui Nicolae Ceausescu</i>

01 dicembre 2010

Il mio nome è Nicolae Ceausescu

Sotto la Mole, l'Autobiografia del tiranno romeno: in regia Andrei Ujica, alla berlina il corpo del capo (e del reato)

"Dopo tutto, un dittatore è solo un artista capace di mettere completamente in pratica il suo egotismo. E' una mera questione di livello estetico". Indovinate di chi stiamo parlando? Sbagliato, non lui, ma Nicola Ceausescu. A ribadire che il Festival di Torino pesca bene, dalla Croisette è arrivato sotto la Mole (Paesaggio con figure) lo straordinario documentario di montaggio di Andrei Ujica, Autobiografia lui Nicolae Ceausescu, che completa la trilogia sul comunismo iniziata nel ‘92 con Videogrammes d'une devolution e proseguita tre anni dopo con Out of the Present. Tre ore di film (dovrebbe arrivare in sala con Cinecittà Luce) desunte da mille di materiale d'archivio, perché il dittatore per 25 anni si fece riprendere in media per 60 minuti al giorno -  comprese, dalla metà dei '70, vacanze e famiglia - dai fedeli operatori ufficiali: "In qualche modo, aveva rinunciato ad avere una vita privata", dice il suo connazionale Ujica e… vi ricorda qualcuno? Su uno schermo fluviale e insieme magmatico, scorrono incontri con capi di stato, saluti e bagni di folla, discorsi, parate, sopralluoghi e riunioni di partito del segretario generale del Partito Comunista Rumeno dal 1965, dittatore dal ‘67 al 1989, quando fu deposto, processato - per  crimini contro lo stato, genocidio e distruzione dell'economia nazionale – e giustiziato insieme alla moglie Elena il 25 dicembre. Ma Ujica questo non lo mostra, solo apre e chiude sull'interrogatorio a caldo a cui fu sottoposto prima della morte, ed è l'unica deroga di una letterale, straniante e innovativa Autobiografia sul corpo del capo (e del reato), che cerca nella documentazione storica l'epicità della finzione classica, nel montaggio sia la sintassi che la messa in scena cinematografiche: "Racconto Ceausescu attraverso lui stesso, senza manipolazione esterne, con tre ore di cinema, non di televisione", dice Ujica, che ha in cantiere una nuova trilogia sulla cultura di massa, ovvero calcio, musica rock e moda. E che ora ci passa la palla: chi la farà in Italia un'analoga Autobiografia? 

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