NEWS a cura di Cinematografo.it

Foto Pietro Coccia

05 novembre 2010

Tax Credit capitale

"Fiducioso che la norma sul credito d'imposta venga riproposta", dice il Presidente BNL Luigi Abete. E Tozzi: "Industria culturale italiana gode di ottima salute"

Si è svolto, nello spazio della BNL all'Auditorium Parco della Musica dove è in corso il Festival Internazionale del Film di Roma, il convegno "Capitali privati e tax credit: opportunità di investimento e crescita nel cinema italiano". Il Presidente BNL Luigi Abete si dice "fiducioso che la norma sul credito d'imposta venga riproposto in quanto il Governo ha dato assicurazioni in merito. In un anno e mezzo, sui tre totali, la norma ha dimostrato una grande capacità attrattiva, ma questa legge bipartisan ha bisogno di un tempo più lungo, magari dieci anni, per avere un futuro e un'applicazione ancora più stringenti. La presenza della BNL come main partner del Festival di Roma dimostra l'importante interesse nutrito per il mondo del cinema e delle sue dinamiche economiche ed industriali. La sua è una presenza che si esplicita in una logica di sistema, in piena sinergia con tutti gli altri soggetti partecipanti, portando avanti il valore culturale del fare impresa".Per il Presidente dei produttori Anica Riccardo Tozzi "in questi dieci anni ci sono stati grandi cambiamenti anche grazie ad una maturazione spontanea; un'idea di fare cinema non più chiedendo soldi ma politiche di sostegno adeguate. In Italia per alcuni versi siamo all'avanguardia, ad esempio nel livello di digitalizzazione delle salle ed anche nella post produzione abbiamo raggiunto ottimi risultati. Si è riusciti inoltre a creare un dialogo più proficuo fra produttori, distributori ed esercenti. Tutto questo, con investimenti pubblici decrescenti. Si è accettata l'idea della sostituzione dei finanziamenti pubblici con una politica di defiscalizzazione e in questi ultimi mesi i risultati sono stati incoraggianti". L'arrivo dei produttori stranieri fa sì che, sempre secondo Tozzi, "si crei un eccellente mix di grande artigianalità italiana e competenza economico-industriale straniera. L'industria culturale del nostro Paese gode di ottima salute e il cinema può essere sponda e terreno di investimento, soprattutto mettendo l'accento sulle nuove tecnologie come Internet, la vera opportunità per il futuro della cinematografia, insieme alle sale. Gli incentivi fiscali dovrebbero concentrarsi anche su questa nuova frontiera che può essere un'enorme possibilità".Il Professor Mario La Torre ha spiegato come gli investimenti in produzioni cinematografiche "comportino dei rischi come ogni altro tipo di investimento, in quanto fino alla fine non si può sapere quale sarà la risposta del pubblico. E' un rischio che però può essere gestito: esistono forme specifiche di assicurazione per questo, così come determinati strumenti di gestione dei rischi che consentano, soprattutto agli investitori esterni, una certa tranquillità. Noi siamo stati i primi in Europa a mettere in campo un meccanismo di benefici fiscali per il quale un investitore esterno ha il 40% di credito d'imposta: 60 d'investimento con possibilità di rischio e 40 coperto".Infine il Dottor Gian Marco Committeri ha ricordato come "l'investitore esterno non possa diventare titolare dei diritti, è un socio che condivide gli utili e le perdite e non può partecipare a più del 49%. Importante, inoltre, è studiare un modo per dare visibilità ai corridoi di recupero per gli investitori".

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