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10 settembre 2010

Impariamo a guardare

Che tavola rotonda al Lido! Sguardi altrove, 8 per mille e I-father, il nuovo concorso per cortometraggi lanciato da FEdS

Guardare altrove ha due significati: ignorare qualcosa di importante oppure guardare là, dove gli altri non hanno ancora saputo o voluto. Questo il tema della tavola rotonda "Sguardi Altrove", ospitata al Lido dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, nello stand all'Excelsior. Moderatore Mimmo Muolo, giornalista di Avvenire. Sono intervenuti Dario E. Viganò, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Dominique Corti, presidente della fondazione Piero e Lucille Corti, Stefano Palombi, direttore creativo e regista, Matteo Calabresi, neo-responsabile CEI. Filo conduttore? l'8 per mille. Dal semplice gesto della firma si passa alla visualizzazione, non solo tramite le parole, ma anche tramite video, degli effetti reali. Palombi ha realizzato spot e documentari, ne vengono mostrati due come esempio: essi raccontano due realtà diverse, ma che fanno emergere l'effetto dell'impegno sociale. La Dott.ssa Curti porta la testimonianza dell'ospedale St.Mary Lacor in Uganda, fondato dei suoi genitori, che grazie all'interesse pubblico negli anni è cresciuto fino a diventare un centro sanitario d'eccellenza per persone devastate dalla guerra e dalla povertà. Da oltreoceano arriva invece la testimonianza di Padre Angelo Pansa, che vediamo nel documentario occuparsi del difficile tema della riforestazione in Brasile, luogo in cui lui opera istruendo i popoli su tecniche e modalità.Viene così evidenziata l'utilità pratica della raccolta fondi, dell'impegno personale e del sacrificio che singole persone hanno saputo fare e che tuttora fanno laddove altri non guardano neppure. Non per niente lo stesso regista Palombi nota come il lavorare su questi temi lo abbia portato a interessarsi quasi unicamente in questa direzione. E se Calabresi si augura una sempre maggiore sensibilizzazione, Viganò annuncia la nascita di un nuovo progetto che sarà online entro poche settimane: si chiamerà i-father e sarà un bando per creare dei cortometraggi tramite i-phone incentrari sulla figura di un prete e il suo operato. Il tutto con pochi fondi, perché, come dice Viganò "il budget ridotto stimola la fantasia, portando a sperimentare nuovi ed interessanti linguaggi. Tutto ciò per premiare chi si dedica a tematiche socialmente utili e spesso dimenticate".

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