NEWS a cura di Cinematografo.it

Il regista e attore Ben Affleck<br/>Foto Karen Di Paola

08 settembre 2010

Boston, Gomorra

"Film così sono credibili solo se il luogo dell'azione trasmette la realtà raccontata", dice Ben Affleck. Con The Town al Lido, ispirandosi a Garrone

"Film come questi non possono prescindere dall'importanza dell'aspetto sociale e dalla capacità del luogo dove sono ambientati di trasmettere la stessa realtà che viene messa in mostra: solo in questo modo quello che racconti diventa credibile per lo spettatore". Così Ben Affleck spiega il segreto alla base di The Town (tratto dal romanzo Il principe dei ladri di Hogan Chuck), seconda opera da regista ambientata a Boston dopo Gone Baby Gone, anche interpretato dall'attore insieme a Rebecca Hall, Jeremy Renner e Jon Hamm: "Boston è una città che comprendo, che ormai sento mia, che mi fa sentire a mio agio", prosegue il regista premio Oscar per la sceneggiatura di Will Hunting - Genio ribelle, anche allora ambientato nella capitale del Massachusetts. La storia è quella di Doug MacRay (Ben Affleck), leader di una gang di rapinatori che dopo un colpo in banca avvicina la donna presa in ostaggio (Rebecca Hall), ignara della sua vera identità. L'FBI è però sulle sue tracce e la resa dei conti è sempre più vicina: "Ovviamente i film di genere USA sono stati fonte di grande ispirazione per quello che riguardava il modo di girare e la direzione del cast - spiega Affleck - ma per quello che riguarda il discorso fatto in precedenza, sulla capacità dell'ambiente di interagire fortemente con la storia, il primo film che mi viene in mente è Gomorra, dove il luogo che fa da sfondo al racconto è personaggio a tutti gli effetti.Proprio come tutte le altre caratterizzazioni di The Town, a partire dal "fratello di strada" del protagonista, Jem, interpretato da Jeremy Renner: "Credo la sua prova sia stata entusiasmante - dice il regista -, soprattutto mi sembra assomigli davvero al personaggio". "Mi ha detto di non fare storie, di non rompere. Questo è stato il suo contributo di regia", rivela il candidato all'Oscar per The Hurt Locker, che poi racconta: "Ben mi ha buttato in prigione, insieme ad altri criminali, così che comprendessi davvero quale fosse il personaggio da interpretare". Dall'altra parte della barricata, l'agente federale Adam Frawley, interpretato da Jon Hamm, celebre volto del piccolo schermo per la serie Mad Men: "Ho parlato con tanti agenti di Boston, imparando molto da loro - dice l'attore - e sono davvero contento di aver preso parte a questo film, soprattutto perché dopo la prima stagione di Mad Men ho dovuto rifiutare una quarantina di copioni, tutti ambientati negli anni '40 - '50, dove il personaggio pensato per me era la brutta copia di Don Draper. Nessuno, credo, voglia fare lo stesso ruolo per tutta la carriera e con The Town mi sono potuto confrontare con qualcosa di diverso, contemporaneo".E proprio sul presente più stretto, quello inerente la Mostra di Venezia, dove The Town sarà presentato stasera Fuori Concorso, Ben Affleck fa due considerazioni. La prima sul fratello Casey, anche lui fuori gara con l'opera prima I'm Still Here: "Non voglio sapere cosa pensi di me come regista, so solo che ho visto il suo film e l'ho trovato spettacolare, soprattutto per la capacità di mostrare quello che accade nel dietro le quinte della vita di Joaquin Phoenix", mentre l'altra riflessione di Affleck è sulle polemiche seguite al film di Michele Placido su Vallanzasca: "Più volte mi sono chiesto se stessi glorificando un criminale o la violenza, ma volevo a tutti i costi raccontare una storia veritiera e ho cercato di essere preciso. Il personaggio interpretato da Renner fa cose terribili ma va capito il percorso di quell'uomo: lo spettatore è intelligente, lo comprende e comprende anche che quelle azioni sono sbagliate".

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