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03 maggio 2010

Shawn must go on

a cura di Cinematografo.it

?Una coppia annoiata alle prese con un risveglio insolito?, dice Levy, regista di Notte folle a Manhattan. In sala dal 7 maggio, con Steve Carell e Tina Fey

La tranquilla e ordinaria vita dei coniugi Foster (Steve Carell e Tina Fey) viene improvvisamente movimentata quando, per uno scambio di persone, quella che doveva essere una rilassata serata a due si trasforma in un'avventura ad alto tasso adrenalinico. E' Notte folle a Manhattan, nuova commedia di Shawn Levy (Una notte al museo 1 e 2), nelle sale dal 7 maggio con 20th Century Fox. Ecco i segreti del film, svelati dal regista. Parliamo di Steve e Tina: sono entrambi fantastici, così divertenti…Già, credo che Steve in Europa sia molto più conosciuto di Tina, ma devo dire che lei, negli Stati Uniti, è probabilmente la donna più rispettata del mondo della commedia. Spero davvero che questo film faccia riconoscere al mondo intero quanto vale, che sveli tutto il suo talento. Lei è una donna vera, reale, senza alcuna vanità o costruzione. È intelligente, divertente e mette passione in quello che fa. Lei e Steve insieme sono semplicemente fantastici! Credi che nella vita "reale una noiosa coppia sposata", come si definiscono loro nel film, potrebbe davvero fare tutte quelle cose?Penso che chiunque, anche una coppia sposata da anni e abituata al divano, che pensa che la sua intera vita sia diventata una noia, credo che tutti abbiano bisogno di credere di possedere un supereroe dentro. Abbiamo tutti questa fantasia. Quindi ho adorato l'idea di spingere questa coppia in un territorio non familiare per vedere cosa potevano essere, una sorta di risveglio. E loro hanno provato quanto si possa essere straordinari. Penso che chiunque lo possa fare, se serve. Tu e lo sceneggiatore, Klausner, siete entrambi sposati…Sì, sia lui che io siamo sposati, ma la maggior parte della stesura della sceneggiatura è nata con me che sedevo con Steve e Tina a tavolino. Ci siamo incontrati diverse volte: a pranzo, a cena o per un semplice drink, e abbiamo parlato dei nostri rispettivi matrimoni. E semplicemente io mi sono scritto tutto, ho preso centinaia di appunti, li ho portati a Klausner e li abbiamo inseriti tutti nello script. Quindi la stesura definitiva è avvenuta attraverso la combinazione di storie vere, prese dai nostri tre matrimoni. Penso anche che se una persona si trovasse in una situazione come questa, potrebbe capire se c'è ancora amore nel proprio matrimonio.Sì, certo, ci può essere routine in un matrimonio, ma credo che ci possa essere anche una grande complicità. Penso che, se sei fortunato, capisci che vuoi stare esattamente con quella persona e con nessun altro. Notte folle a Manhattan mostra diversi episodi di routine, ma è anche una sorta di dichiarazione d'amore alla complicità di coppia. Cosa mi dici del resto del cast? È un gruppo fantastico!Già… ho iniziato con Una notte al museo: ho sempre preso un sacco di gente famosa anche per i ruoli secondari… perché mi piace la gente famosa! È più divertente lavorare così. Quindi anche per il casting di questo film mi sono chiesto "Come sarebbe avere qualcuno come Mark Wahlberg? O come Ray Liotta? O come James Franco?". Li ho chiamati e ho semplicemente chiesto loro "Ehi, ti va di essere nel mio film?", e loro a poco a poco hanno accettato. È stato divertente perché trovavo sempre la porta aperta da parte di persone che potrebbero tranquillamente recitare in un proprio film, una storia di cui sono protagonisti, ma la verità è che avevano davvero piacere di contribuire a questo progetto. Sono tutti così diversi dal solito e diversi tra loro…Sì, credo siano diversi tra loro, ma penso siano ben abbinati a ciascuna delle loro parti. Sono attori molto diversi tra loro, ma si sono sentiti subito bene nello loro parti. Ci sono delle scene che preferisci alle altre?Sì, penso che le più divertenti siano quella nello streap club e quella in cui Steve e Tina sono a casa di James Franco e Mila Kunis. Quella scena era già divertente sulla carta, ma poi c'è stata anche tantissima improvvisazione. Come quando Steve Carrell dice "Chiudi quella bocca", e James Franco se ne è uscito con "Chiudi la tua vagina!". È stato così strano e divertente, e ha fatto scaturire un nuovo dialogo che andava in tutt'altra direzione… e tutto quanto è finito nel film.

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