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29 gennaio 2010

Premiati a Bari

a cura di Cinematografo.it

La bocca del lupo miglior doc, Mieli e Noce esordienti ex aequo. Il Bif&st tira le somme: vincenti

Al Bari International Film & Tv Festival, che ieri sera nella cornice del rinnovato Teatro Petruzzelli ha consegnato i primi riconoscimenti ai film italiani della stagione, trionfo annunciato per il documentario di Pietro Marcello La bocca del lupo, già vincitore del Torino Film Festival, mentre il premio al miglior cortometraggio è andato a L'altra metà di Pippo Mezzapesa e quello all'opera prima intitolato a Francesco Laudadio ex aequo a Dieci inverni di Valerio Mieli e Good Morning Aman di Claudio Noce. Ma il vero successo è quello ottenuto da una manifestazione che, appena al secondo appuntamento, ha dimostrato di aver stipulato un solido patto con il pubblico. Sale sempre piene infatti, e non solo quella del magnifico Petruzzelli, a dimostrazione del fatto che esiste una forte domanda di cinema italiano laddove gli esercenti spesso preferiscono proporre titoli di sicura cassetta. Una richiesta che non riguarda esclusivamente i lungometraggi come sarebbe ovvio supporre, ma che anzi diventa più intensa riguardo i corti, i documentari e persino la fiction destinata alla televisione.Un festival che poteva sembrare eccessivamente concentrato sul cinema di casa nostra, ha invece dimostrato la sua ragione d'essere proprio in questa sua specificità. Del resto l'offerta si è dimostrata poliedrica e accattivante divisa com'era in anteprime, queste internazionali da Bright Star di Jane Campion a Un Prophète di Jacques Audiard, in una ricca e ben calibrata selezione di documentari, incontri con i cineasti dei film presentati e numerose lezioni di cinema improntate costantemente al coinvolgimento degli spettatori. Ancora una volta dunque a vincere è il carattere popolare di un evento, inteso come spazio aperto prima di tutto ai non addetti ai lavori. Una chiave già il segno del Festival di Roma, ma che a Bari assume un significato più profondo e importante perché implica un invito a scommettere con maggiore coraggio sul cinema italiano.

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