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19 gennaio 2010

Cina contro Avatar

a cura di Cinematografo.it

Dal 22 gennaio blocco alla distribuzione del blockbuster di Cameron: rimarrà solo nelle sale 3D, presumibilmente per motivi politici

La Cina dice no ad Avatar, nonostante i 40 milioni di dollari già realizzati al botteghino. Secondo la stampa cinese, il distributore China Film Group Company avrebbe inviato comunicazione alle sale di sospendere le proiezioni della versione 2D (ad oggi su 1.628 schermi) del blockbuster di Jim Cameron a partire dal 22 gennaio: in circolazione, su circa 900 schermi, rimarrebbe la sola versione 3D. Sul web, il blocco alla distribuzione viene ascritto alla necessità di privilegiare il film "patriottico" su Confucio prodotto ad Hong Kong e in uscita il 23 gennaio, mentre altre voci parlano di censura per i "pericolosi riferimenti" di Avatar alle minoranze etniche, quali in Cina sono tibetani e uighuri. Secondo l' Apple Daily di Hong Kong, la decisione sarebbe "politica" e lo stop sarebbe venuto direttamente dal Dipartimento Centrale di Propaganda del Partito Comunista Cinese.

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