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24 novembre 2009

Checco Zalone Show

a cura di Cinematografo.it

"Un film vero e non la tv al cinema", promette il comico. Che esordisce sul grande schermo con Cado dalle nubi

"A parlare sarà il pubblico. Ma ho un timore: quando la gente mi guarda dice: "Questo è gratis", perché spopolo su YouTube...". Così il comico Checco Zalone commenta il suo esordio sul grande schermo: Cado dalle nubi, diretto dall'esordiente Gennaro Nunziante (sceneggiatore, tra gli altri, per Alessandro D'Alatri e sacerdote del suo Casomai), prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi e distribuito da Medusa venerdì 27 novembre in 430 copie.Protagonista il cantante Checco in trasferta dalla Puglia (Polignano, città natale di Modugno...) a Milano per inseguire il successo, Nunziante lo definisce "un piccolo film, che sposa il mio amore per Blake Edwards alla commedia all'italiana, la cosa più bella che abbiamo donato al cinema mondiale", mentre Zalone ghigna: "Le comparse le abbiamo mandate tutte a Bagheria..." e puntualizza: "Volevamo fare un film e non portare la tv al cinema con i miei numeri e le mie gag, perché non avrebbe funzionato. Anche qui, però, al centro c'è la satira del politicamente corretto. La sceneggiatura l'abbiamo scritta prima dell'attuale ondata omofoba, comunque il mio Checco ha un'evoluzione: parte dal definire i gay "ricchioni" e finisce per aiutare una coppia omosessuale a ricongiungersi. E' quasi un percorso etico".Sull'ispirazione autobiografica, il comico aggiunge: "Quando ci sono arrivato, Milano non la conoscevo: avevo mire velleitarie da musicista, volevo fare jazz. Ma io qualche congiuntivo lo azzeccavo...", mentre della sua Puglia sottolinea: "Una volta tanto, qui non è dipinta come un terreno astioso, fatto di degrado e delinquenza. Non c'è retorica né scontro anacronistico tra nord e sud: il mio Checco fa l'apologia dei difetti del Meridione solo per scatenare la comicità, è così puro che non si accorge neppure della Lega, né della cocaina che scambia per gesso".Nel cast Giulia Michelini, Fabio Troiano, Dino Abbrescia e Ivano Marescotti, in Cado dalle nubi c'è spazio anche per le parrocchie: "Un luogo vitale mai trattato dal punto di vista mediatico. Ci sono 9mila nuclei così, belli e delicati", dice Nunziante, mentre Zalone scherza: "Nel film dico a un sacerdote di mettersi il collarino: mi chiamerà il Papa per ringraziarmi...".Sul fronte televisivo, Zalone non sa ancora se parteciperà a Zelig, ma nel frattempo prende posizione sui talent-show: "Sono stato a X-Factor ed Amici: Morgan e compagni trovo si prendano troppo sul serio, mentre la grande Maria De Filippi ha l'atteggiamento giusto". L'ultima parola è per il calcio e il suo idolo Antonio Cassano, per cui fa appello al commissario della nazionale Marcello Lippi: "E' un calciatore che va recuperato, perché incarna la dimensione romantica del calcio che si sta perdendo".

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