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25 agosto 2009

Müller si Mostra

a cura di Cinematografo.it

"Indagare la contiguità tra cinema e vari linguaggi espressivi": questa la "mission" del Festival di Venezia. Parola del direttore, a otto giorni dalla 66. Edizione

"Dal Concorso alle altre sezioni, la singolarità di ogni film è tale da giustificarne la presenza in cartellone. E, ancora una volta, si amplifica l'ormai inevitabile e chiara bipolarità del sistema internazionale: da una parte i Festival come quello di Cannes, dall'altra la natura trasversale di una costruzione, come la nostra, non a caso denominata 'Mostra', che non può non tener conto delle varie spinte centripete delle altre discipline, come la danza, la musica e le arti visive, ma allo stesso tempo garantire l'impatto mediatico grazie alla presenza di star sul red carpet". Ad una settimana dall'inizio della 66. edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre), il direttore Marco Müller traccia e conferma le linee guida di una "missione" iniziata nel 2004: "Dobbiamo fornire tutti gli strumenti disponibili per offrire una lettura contemporanea, originale, dei segnali che arrivano dalle culture visive e digitali: bisogna tener conto di questa natura, e capire fino a che punto il cinema in movimento sia contiguo con gli altri linguaggi espressivi". Non a caso, dunque, le opere in Mostra arrivano quest'anno da ben 25 paesi, con il ritorno di grandi (e non solo) produzioni USA - tra le quali l'atteso Capitalism: A Love Story di Michael Moore (per la prima volta al Lido), documentario in cerca di risposte sulle cause della grave crisi finanziaria che ha colpito di recente gli Stati Uniti e il mondo occidentale - e autori di culto, cari a Venezia, come il giapponese Shinya Tsukamoto, anch'egli in Concorso con Tetsuo The Bullet Man: "Un film completamente distante dai primi due Tetsuo - svela Müller - un poema visivo, in cinemascope e colore, con il regista che ha avuto finalmente a disposizione una grande produzione per poter sferrare l'apocalittica minaccia della distruzione totale di Tokyo...".Così come aumenta, rispetto alle scorse edizioni, il numero delle pellicole nella Selezione Ufficiale: 23 (+ un titolo a sorpresa) i film in Concorso, 19 Fuori Concorso, 34 nella sezione orizzonti, senza contare il nuovo "Controcampo Italiano", "Questi fantasmi" (Cinema italiano ritrovato) e "Corto Cortissimo": considerate le varie polemiche all'indomani di Cannes, ci potrebbe essere il rischio che le varie testate nazionali non riescano a garantire un'efficiente copertura del Festival, anche in virtù del gran numero dei film in cartellone? "Abbiamo garantito la presenza per più di un inviato delle maggiori testate - risponde Müller - e la programmazione è stata pensata per non lasciare indietro nessun elemento di richiamo: senza dimenticare, infine, che da quest'anno ci sarà una nuova sala (Sala Perla 2, 450 posti, ndr) e che la Sezione Orizzonti avrà finalmente una sala dedicata (Sala Darsena, già PalaGalileo, ndr) con passerella per registi e cast".

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