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28 luglio 2009

Vivere alle "Giornate"

a cura di Cinematografo.it

La realtà irrompe tra gli "Autori" a Venezia. Il direttore della sezione Gosetti: "Storie e personaggi hanno scritto il copione al posto nostro"

Gli Harragas dell'algerino Merzak Allouche sono i clandestini che hanno bruciato i documenti d'identità. I Gordos di Daniel Sanchez Arevalo gli ingordi del benessere, gli obesi. La Horde dei francesi Yannic Dahan e Benjamin Rocher è un esercito di zombie, immigrati e derelitti confinato ai margini di una metropoli moderna. Desert Flower è la bella metafora scelta da Sherry Horman per parlare delle donne somale, vittime del patriarcato tribale e dell'infibulazione. Sono solo alcuni dei protagonisti della sesta edizione delle Giornate degli Autori (dal 3 al 12 settembre al Lido di Venezia), mai come quest'anno trasformate - da patria della diversità linguistica e produttiva - in una succursale del reale e delle sue sfaccettature: "Le storie e i personaggi hanno preso il sopravvento, hanno scritto il copione al posto nostro, si sono conquistati spazio ed attenzione ben oltre le attese della vigilia, fino a creare un percorso affine alle ansie e alle speranze che abitano questo mondo", afferma il direttore Giorgio Gosetti. Non a caso una sezione nella sezione delle Giornate è stata ribattezzata "I film della realtà", ed ospita 5 documentari italiani agli antipodi per temi e affini per ambizione: testimoniare con creatività. L'amore e basta di Stefano Consiglio (il film sarà distribuito in Italia dalla Lucky Red, anche produttrice con la BiBi film) è il diario di bordo del regista, che ha percorso in lungo e in largo l'Europa alla ricerca dei campioni della diversità e delle loro storie di coppia. Vittorio D. è il semplice ed eloquente titolo di un cineritratto sul grande De Sica, firmato dalla coppia Mario Canale-Annalisa Morri. Di me cosa ne sai di Valerio Ialongo - prodotto da Cinecittà Luce e Ameuropa - è il frutto di cinque anni di interviste, incontri, vicende esemplari attorno alla domanda: come sta il cinema italiano? In Ragazze, la vita trema, l'esordiente Paola Sangiovanni filma un'interessante pagina di storia sul movimento femminista italiano; mentre Marina Spada - apprezzata autrice di Come l'ombra - racconta vita ed eredità della poetessa Antonia Pozzi, morta suicida a Milano il 3 dicembre 1938, all'indomani delle leggi razziali. La Sangiovanni e la Spada faranno parte di una nutrita compagine femminile, in un'edizione "profondamente legata al mondo delle donne" come conferma Gosetti. Tra le italiane da tenere d'occhio anche Elisabetta Pandimiglio che nel cortometraggio Mille giorni di Vito impone all'attenzione del pubblico veneziano il dramma della maternità in carcere. Di Sherry Horman - che in Desert Flower ci regala un intenso ritratto di Waris Dirie, ex modella degli anni '80 e oggi simbolo della campagna contro l'infibulazione delle donne africane - abbiamo già detto, mentre la francese Léa Fehner (Qu'un seul tienne, les autres suivront) intreccia umori e destini nel parlatorio di una prigione francese. Non mancano nomi già affermati: Goran Paskaljevic affianca il figlio Nathan al timone di Je suis content que ma mére soit vivante; La Polveriera (Daniel Monzon) filma con Honeymoons la prima coproduzione Albania-Serbia, raccontando le tragicomiche avventure di due coppie di sposi in fuga dai Balcani. La Horde è, a detta dei curatori, l'evento annunciato, un horror scorrettissimo e "già un'opera di culto per il popolo degli internauti". Mentre Teat Beat of Sex è il titolo di 15 fulminanti shorts (da due minuti ciascuno) di Signe Baumane, che impartisce alle giovani ragazze lezioni in "forma animata" sul sesso e l'amore. Completano il cartellone - "ancora in via di definizione", come ci ricorda Gosetti - le prime mondiali e internazionali di Barking Water di Sterlin Harjo, Celda 211 di I magliari e The Last Days of Emma Blank di Alex Van Warmerdamm. Alla Villa degli Autori emozioni con Alda Merini (Alda Merini- Una donna sul palcoscenico, un film-documentario di Cosimo damiano Damato), e il restauro de Francesco Rosi di , parte del progetto speciale curato da Fabio Ferzetti, 100+1. Cento film e un paese, l'Italia, che proprio le Giornate, nel 2006, avevano tenuto a battesimo.

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