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17 luglio 2009

Angela, madre coraggio

a cura di Cinematografo.it

"Sono riuscita a capire le emozioni della signora Wallace e ad imparare il suo sorriso", dice la Bassett ad Ischia. Dove ha presentato Notorious

"Conoscevo già la musica di Notorious. E la cosa strana è che lui è stato ucciso ad un incrocio vicino casa mia. Ho visto poi le immagini del funerale e dal volto della madre della vittima ho cercato di interpretare i suoi sentimenti, ciò che poteva provare in quel terribile momento. Sono rimasta impressionata sia come donna, avendo anch'io dei figli, sia come attrice nell'immaginare come avrei potuto essere all'altezza di quel ruolo". Così Angela Bassett racconta al pubblico dell'Ischia Global Film & Music Fest la sua interpretazione in Notorious, presentato in anteprima al Festival e in uscita nelle sale italiane oggi, distribuito da 20th Century Fox. "Ho avuto anche il piacere di conoscere la signora Wallace - dice ancora l'attrice - e sono riuscita a capire le sue emozioni, e ad imparare il suo sorriso. Questa donna straordinaria, che soltanto dopo più di dieci anni ha dato il suo consenso ad un'opera cinematografica su di lui, è stata sempre sul set, ogni giorno, al contrario di Tina Turner all'epoca del film a lei dedicato".Dopo aver interpretato alcune delle icone afro-americane più influenti del secolo scorso (Tina Turner in What's Love Got to Do with It, Betty Shebbazz in Malcolm X, Rosa Parks nell'omonimo film per la televisione americana), e in attesa di debuttare alla regia con un film sul popolo americano, Angela Bassett torna a vestire i panni di una donna coraggiosa e determinata a sconfiggere le avversità della vita.La cinquantenne attrice newyorkese, sempre convincente ed intensa nelle sue interpretazioni, nel film è Violetta Wallace, madre del famoso rapper nero Notorious B.I.G. (sullo schermo Jamal Woolard), assassinato l'8 marzo del 1997 a Los Angeles, all'uscita da un locale dove aveva appena presentato il suo ultimo album. Attorno a questo delitto è rimasto tuttora un alone di mistero, anche se la pista della vendetta sembra quella più accreditata: i rapper della West Coast, preoccupati di perdere la supremazia sul territorio, non avrebbero perdonato all'emergente rivale di essere coinvolto nell'uccisione dell'altro  "Re della strada" Tupac Shakur, precedentemente aggredito negli studi di registrazione del collega. Il biopic, diretto da George Tillman jr (già autore di Men of Honor - L'onore degli uomini), inizia e finisce proprio con l'episodio dell'omicidio, quando l'automobile dove viaggia il venticinquenne artista di colore viene affiancata al semaforo da un'altra macchina da cui partono alcuni colpi di pistola. Le scene appena successive, quelle riguardanti il funerale, sono forse le più significative per cogliere appieno il particolare rapporto tra Christopher (questo era il suo vero nome, anche se lui si faceva chiamare Biggie Smalls) e sua madre. Mentre questa ultima si prepara a dare una degna sepoltura al suo unico figlio, si accorge che una folla sterminata di fan invade le vie di Brooklyn inneggiando al nome del loro idolo e cantando le sue canzoni. Ė come se, soltanto in quel momento, la donna si rendesse conto di quanto amore fosse circondato quel gigante buono e saggio. Lei, che sognava per il proprio "bambino" un futuro migliore di quello a cui sono destinati i giovani afro-americani di Bed-Stuy (la zona dove Spike Lee ha girato i suoi primi lavori), non aveva mai veramente compreso le sue straordinarie doti artistiche. Preferiva che lui frequentasse l'università e avesse un lavoro normale, come fanno tutti gli altri. Mentre già da adolescente inizia a spacciare crack, accumulando una fortuna in dollari e, a 17 anni, decide di diventare il vero primo rapper della East Coast, con tutto l'armamentario del caso: catena d'oro al collo, anelli e pistola.Nonostante la disapprovazione iniziale, Violetta (Bassett) colpisce lo spettatore per la sua discrezione: il suo affetto non si manifesta in maniera morbosa o invadente. Rimane volutamente nell'ombra, in solitudine e, per di più, è afflitta da gravosi problemi (dopo essere stata abbandonata dal marito, è costretta pure a combattere con un tumore al seno). Eppure non abbandona mai la speranza (è confortata dalle parole della Bibbia) che, un giorno, Christopher possa fare il salto decisivo e trasformarsi in un adulto.

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