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07 luglio 2009
Tv a confronto
a cura di Cinematografo.it"Fine del duopolio e rilancio della qualità", dice il presidente dell'Authority Calabrò. Che auspica maggior obiettività dell'informazione
Nell'interessante relazione annuale dell'Agcom una notizia ed un duro giudizio. La notizia è che Sky Italia supera il Biscione e si posiziona subito dopo la Rai per ricavi. Mediaset "rimane leader nella pubblicità e nuovo concorrente nelle offerte a pagamento"; Sky è "predominante leader nella pay tv e nuovo concorrente nella pubblicità" mentre Rai "mantiene le classiche posizioni attraverso una quota di rilievo nella pubblicità e prelevando le risorse residue del canone". Il duro giudizio, espresso dal presidente dell'Authority Corrado Calabrò, è quello relativo al "problema di completezza e obiettività dell'informazione, specie nei telegiornali, anche al di fuori del periodo elettorale" che continua a caratterizzare la TV italiana. "Il pluralismo e la linearità d'informazione si garantiscono migliorando la qualità e l'indipendenza delle fonti d'informazione". Afferma Calabrò che l'informazione di qualità è "un'informazione di cui si avverte tanto più il bisogno quanto più indiscriminata e grezza è la massa di notizie che si riversa dalla rete, sicchè si profila il rischio di una nuova forma di ignoranza per incapacità di valutare, di formarsi un'opinione ragionata…". E se ciò non bastasse il Presidente diventa più esplicito: "La tv, e in particolare l'informazione, è in Italia spesso una finestra sul cortile. E' ripiegata sui fatti di casa nostra, specie di cronaca nera. E' una grande tv locale". Ancora: "è crescente il divario tra le nostre televisioni e le migliori straniere, per la ricchezza di informazioni sui vari Paesi del mondo e per l'approfondimento qualificato dei temi trattati". Con l'affondo finale sull'invito a considerare l'effetto di "chiusura mentale" che ne deriva "poichè per una gran parte dei telespettatori la tv ha una funzione di validazioner della realtà: i fatti non riportati in televisione vengono ritenuti per ciò stesso irrilevanti." Pertanto è "irrinunciabile" la riforma della governance Rai, e un rinnovamento della legge sulla par condicio che "tenga conto dei cambiamenti intervenuti", in modo da garantire "pluralismo ed equilibrio" in un contesto "molto più diversificato" rispetto all'epoca di emanazione della legge"; Esprime, invece, la soddisfazione per il buon esito del processo di spegnimento analogico, al punto da ipotizzare di anticipare all'inizio del 2012 lo switch off definitivo. All'ipotesi di mettere mano a una riforma della Rai acconsentono il consigliere di amministrazione Nino Rizzo Nervo e l'esponente Pd Paolo Gentiloni, oltre al sottosegretario con delega alle Comunicazioni on. Paolo Romani. che accenna anche a un probabile percorso parlamentare per la revisione delle regole della par condicio. Purchè non la si metta in discussione, replica lo stesso Gentiloni.
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