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Morena Salvino è<br/><i>Principessa</i>

05 maggio 2009

Principessa part-time

a cura di Cinematografo.it

Una favola sul precariato per l'esordio di Arcelli. Che racconta il suo "cinema fatto di sogni e rabbia"

"Sono rimasta molto colpita da questo giovane regista, non per il semplice fatto che fosse giovane, ma perché a me piace correre dietro alla fantasia e a quelle radici che non si scordano mai". Così Piera degli Esposti introduce l'esordiente Giorgio Arcelli, sugli schermi a partire da venerdì 8 maggio con Principessa, distribuito in 30 copie da L'Altro Film di Louis Nero. Ambientato in un'aristocratica tenuta nei pressi di Piacenza, la storia si concentra sulle vicende di Matilda (Morena Salvino), ragazza estremamente "precaria", tanto nel lavoro quanto nei sentimenti, che si trova ad affrontare improvvisamente sia una gravidanza inaspettata, sia la diffidenza della madre del suo compagno di nobili origini. "Sono entrata facilmente in questo personaggio che si muove come una regina impegnata in una difficile lotta contro il tempo", ha spiegato Piera degli Esposti, lasciatasi guidare nel ruolo della Marchesa dalla melanconia nei confronti di "un'epoca in cui c'erano dei valori, che ormai si stanno rompendo". Un ruolo elegante e centrale, in cui secondo il regista si realizzano "il combattimento tra il secolo che va e l'era nuova, la presa di coscienza della protagonista nei confronti della sua identità e la sua maturazione come donna". Un percorso che Arcelli vede molto attinente alla società contemporanea, pur avendo scelto di raccontarlo sotto forma di favola: "Nel cinema ci vogliono sogno e rabbia", sostiene il regista, che ha deciso di accentuare il primo carattere per fare "un film indipendente ma di genere, con i tratti di un'opera Disney". Principessa di questo mondo fiabesco un'entusiasta Morena Salvino, al suo primo ruolo sul grande schermo. "Matilda l'ho sentita subito come personaggio e abbastanza vicino a me, perché lo abbiamo girato in una fase in cui anch'io non sapevo bene cosa fare della mia vita" - spiega l'attrice, secondo cui non si può comunque parlare di autobiografismo: "Guardando il film non mi sono riconosciuta, anzi credo che sia stato il personaggio a dare qualcosa a me e non viceversa". A fianco a lei anche Vanessa Gravina, contenta di vedere finalmente "un'opera prima di un giovane regista che non ha alle spalle le lobby del cinema". Anche lei, come Morena Salvino, si dice molto coinvolta in una pellicola interpretata "con gioia e con il sorriso", il cui ingrediente principale sono i sentimenti: "Forse il film non è perfetto - spiega Arcelli - ma credo che questo sia compensato dalle emozioni vere e fortissime che si provano nelle scene più drammatiche".

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