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25 febbraio 2009
Arriva L'Onda nazi
a cura di Cinematografo.it"Un Quarto Reich in Germania? No, ma temo un governo autoritario come quello russo", dice Gansel
"E' possibile che nella Germania attuale, tanto liberale e rispettabile, ritorni il nazismo?". Per spiegare la storia del partito nazionalsocialista e la dittatura di Hitler, l'insegnante di un istituto superiore tedesco, Rainer Wegner, crea in classe un movimento chiamato L'Onda, caratterizzato da un particolare saluto e l'obbedienza a ferree regole di disciplina: ben presto, L'Onda governerà sull'intera scuola. E' L'Onda - singolare omonimia con il movimento studentesco italiano - del 34enne Dennis Gansel, caso in patria e premio per la sceneggiatura a Torino, da venerdì 27 febbraio in 80 sale con Bim. L'Onda è basato su eventi reali?Si basa su una storia realmente accaduta nel 1967 in una scuola di Palo Alto in California, che ha ispirato il racconto del professore Ron Jones sull'esperimento e un romanzo (Il segno dell'onda di Todd Strasser), che in Germania figura tra i testi scolastici: avevo dieci anni quando l'ho letto la prima volta, e mi è rimasto dentro.Traduzione fedele? Abbiamo cambiato molto, al di là della decisione di ambientarlo nella Germania contemporanea: in particolare, abbiamo "stravolto" inizio e fine del romanzo, per dare più forza alle immagini e rendere meglio la fine tragica che attende i ragazzi dell'Onda.Da dove sei partito per realizzarlo? I racconti di mia nonna, che si era lasciata incantare da Hitler: il Fuhrer era riuscito a far sentire tutti uguali, uniti verso un unico obiettivo, tanto che la figlia del dentista, appartenente a una classe sociale più elevata della sua, la invitava alle feste naziste. Molti oggi dichiarano che avessero vissuto in quegli anni si sarebbero uniti alla Resistenza, ma i fatti parlano chiaro e differente: ottanta milioni di persone non lo fecero. I tedeschi aderirono al Nazismo, i tuoi studenti all'Onda: perché?Si tratta di un fattore psicologico: ne L'Onda ci sono musiche, colori, divertimenti e feste di gruppo esattamente come allora il nazismo, cercando il consenso attraverso manifestazioni di grande impatto visivo, cinema di propaganda e radio. Oggi sicuramente ci si servirebbe di FaceBook e MySpace.Per gli attori dell'Onda, invece, nessun coinvolgimento?Sentivo che L'Onda rappresentava qualcosa di cool per loro, soprattutto dopo aver scoperto che quel particolare saluto avevano incominciato a usarlo anche fuori dal set. Non che si siano fatti condizionare dalle pressioni psicologiche del film, ma durante la pausa pranzo, gradualmente, chi aveva interpretato i ragazzi coinvolti nell'Onda tendeva a sedersi insieme, separato dagli altri: curioso, se non inquietante. Temi che il Nazismo possa ritornare?E' un dibattito ancora molto vivo in Germania, personalmente mi pongo la domanda dalle scuole elementari: se la risposta è affermativa, che ruolo potrei avere? Non credo che oggi possa verificarsi di nuovo, ma temo un governo autoritario, come quello russo.Qual è l'antidoto?Più che insegnare la democrazia ai giovani, bisognerebbe viverla quotidianamente. Solo così si può evitare una nuova Onda, e un Quarto Reich.Archiviato L'Onda, che film vorresti dirigere?Qualcosa di nuovo: non voglio girare L'Onda 2 e nemmeno il sequel di Napola. Ho due sceneggiature pronte: un thriller sui legami tra terrorismo e Stato e una storia d'amore contemporanea con protagonisti dei vampiri, che è il progetto dei miei sogni dall'età di 20 anni. E spero di girarlo a Hollywood.
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