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Orson Welles e<br/>Pasolini sul set<br/>de <i>La ricotta</i>

24 novembre 2008

Ricotta ad Ancona

a cura di Cinematografo.it

"Emblema di ciò che accadeva all'inizio dei '60", dice Viganò sul film di Pasolini. "Il comune senso del pudore" in rassegna

Al via oggi, lunedì 24 novembre, "Il comune senso del pudore. L'irresistibile spudoratezza del cinema italiano", rassegna cinematografica curata da Gianni Canova, diretta da Lorenzo Capulli e promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona, in collaborazione con il Comune di Ancona."Vogliamo riflettere su cosa sia oggi, se ancora c'è, il comune senso del pudore - spiega l'assessore alla Cultura della Provincia di Ancona Carlo Pesaresi - quali i suoi confini in una società che sulla violenza (delle immagini, delle notizie quotidiane, dei linguaggi), sulla paura e sulla volgarità sta costruendo grandi fortune e miseri futuri, in cui tutto appare spudorato e proprio per questo ammesso e accettato. Lo facciamo con il cinema, attraverso una serie di incontri con intellettuali, critici e protagonisti di quella trasgressione che agli occhi di un adolescente oggi apparirebbe così innocua".Si comincia con La Romana di Luigi Zampa, seguito alle 21.30 da La ricotta di Pier Paolo Pasolini, al termine del quale è previsto l'intervento di Dario E. Viganò, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo: "La ricotta di Pasolini può essere preso come caso esemplare per comprendere come il legame straordinario tra Pasolini e Fellini fosse figlio di un convincimento e di una consapevolezza di ciò che stava accadendo in italia all'inizio degli anni '60 - dice Viganò. - L'intervento della magistratura con il sequestro e la sentenza di vilipendio alla religione di Stato corrispondono probabilmente più al desiderio di ostacolare e comunque non incentivare le prove di dialogo tra cattolici e marxisti, tant'è che nessun ecclesiastico si fece mai promotore di quel reato".La rassegna terminerà il 7 dicembre, con la proiezione del recente Un altro pianeta di Stefano Tummolini. In mezzo, tra gli altri titoli proposti, Le bambole di Bolognini, Avere vent'anni di Fernando Di Leo, La grande abbuffata di Ferreri, più Snack Bar Budapest e La chiave di Tinto Brass, che interverrà mercoledì 26 novembre al Teatro Sperimentale, poi Colpo rovente di Piero Zuffi e Non si sevizia un paperino di Fulci, entrambi con Barbara Bouchet, anche lei presente per un incontro, stavolta il 5 dicembre presso il Cinemazzurro.

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