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19 maggio 2006
Il segreto di Volver
a cura di Cinematografo.it"E' stata quasi un'esperienza soprannaturale" ci confida Almodóvar, applaudito in concorso a Cannes
Pedro Almodóvar è in stato di grazia. Come lo sono le sue attrici Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Duenas, persino la giovanissima Yohana Cobo , nel bellissimo Volver, in corsa per la Palma d'Oro al festival di Cannes e applaudito calorosamente più volte durante la proiezione di questa mattina (il primo al comparire del nome del regista nei titoli di testa). Risate e commozione in sala per una commedia drammatica, surreale, grottesca, gioiosa, profondamente amara, che parla di vita, amore e morte ma soprattutto di donne. Coraggiose, solidali, ingannevoli, magnifiche come solo il regista spagnolo sa raccontarle, questa volta con un'intensità e una leggerezza mai raggiunte prima. Mescola generi, emozioni, storie come fossero gli ingredienti di un banchetto di nozze. Qual è il suo segreto?Non ho segreti, se non raccontare e mettere in scena quello che ritengo profondamente sincero, senza alterarlo o cercare di renderlo per forza tragico o comico. Perché solo nel caso in cui i personaggi e le situazioni sono autentiche possono amalgamarsi come fossero vere. La stessa regola vale per i generi: possono essere tanto flessibili quanto rigidi ed ermetici. E la loro miscelazione ha bisogno di maggiore rigore perché non ammette passi falsi.Penelope Cruz non è mai stato tanto bella e brava. Lo sapevo che poteva essere così, trasformarsi in una forza della natura da quando abbiamo lavorato insieme per la prima volta. Dovevo solo aspettare che maturasse, diventasse più donna. Nonostante l'aspetto raffinato e sofisticato, i suoi personaggi migliori sono quelli popolari, donne forti che vivono situazioni estreme.Volver è un inno alle donne ma anche un film sulla difficoltà di essere madre, moglie e figlia. Potrebbe essere il seguito ideale di Tutto su mia madre?La maternità ferita è un tema ricorrente nei miei film, ma la famiglia transumante, che abbandona il paese per trasferirsi in città, in cerca di maggiore prosperità, c'era già in Che ho fatto io per meritare questo? Pur essendo una storia originale, penso che Volver sia più vicino a quel film che a Tutto su mia madre. Ha qualcosa che manca nei miei lavori precedenti, tutti noi che ci abbiamo lavorato, lo abbiamo sentito in modo forte e chiaro. E' difficile da spiegare, un'emozione indicibile, come fare un'esperienza soprannaturale e al tempo stesso molto semplice e umana. Lei ha detto che Volver l'ha riconciliata con la morte, ma alla fine è la vita che prevale...Avevo molte difficoltà nell'accettare l'idea, ora (anche se continuo a non comprenderla) mi sembra un fatto più naturale. Però è la vita che prevale sulla morte, è l'unico bene prezioso che possediamo veramente. Per questo è importante regolare tutti i conti finché si vive, non si deve sperare in una giustizia dell'aldilà, ma cercare di essere giusti nell'al di qua. Fa un omaggio alla Loren e alla Magnani. Dove metterebbe idealmente la Cruz?In Volver pretendo (e perdonatemi per la pretesa) che il personaggio di Penélope sia un insieme della Loren, la Magnani e la giovane Cardinale. La Cruz, per delicatezza, però occupa il quarto posto.
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